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venerdì, Maggio 3, 2024
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Giugliano. Carla Rimoli: «Il rilancio della città passa dalla Fascia Costiera»

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«Il futuro della città di Giugliano dipenderà
dalla riqualificazione di Varcaturo,
Licola e Lago Patria». È
quello in cui crede fortemente
Carla Rimoli, 47 anni, eletta consigliera
comunale nella lista “Poziello
Sindaco” e in seguito
nominata dal primo cittadino, assessore
con delega alla fascia costiera.
Diplomata in Ragioneria e
con pochi esami mancanti per conseguire
la laurea in Economia e
Commercio, Carla Rimoli ha fatto
dell’associazionismo sul territorio
il suo unico “credo”. Ha fondato
l’associazione “Obiettivo Fascia Costiera”,
di cui è stata presidente fino
a quest’ultima tornata elettorale,
realizzando progetti di tutela e difesa
del territorio. Negli ultimi 6
anni, ha promosso un progetto patrocinato
dal comune di Giugliano
denominato “Centro sociale per anziani”
sul litorale. Sebbene non si
sia mai candidata fino all’ultima
tornata elettorale, Carla Rimoli ha
comunque alle spalle una lunga
esperienza di militanza politica. Ha
cominciato nell’esecutivo provinciale
dei Verdi, fondando un comitato
di difesa del territorio quando
aprirono la discarica di Sette Cainati.
Dopodiché c’è stato il passaggio
nel PD e la conseguente
candidatura al consiglio comunale
nella lista di riferimento dell’attuale
primo cittadino di Giugliano.

Perché ha deciso di candidarsi al
consiglio comunale con Antonio
Poziello?

Conosco Antonio da diversi anni,
l’ho sempre stimato e sostenuto. Lo
conobbi a un suo comizio elettorale
che si tenne durante le elezioni amministrative
del 2008. In quell’occasione
disse una frase che mi diede
speranza: “Cominceremo dalle periferie”.
Ho sposato in pieno le sue idee
e poi ho voluto scendere in campo in
prima persona. Ero stanca di lamentarmi,
volevo dare un contributo più
diretto per riscattare il nostro territorio.

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Come ha vissuto quel periodo di
profonda confusione all’interno
del Pd che ha portato Poziello a
candidarsi con una serie di liste
civiche?

Non riesco a concepire la scelta di allontanare
il vincitore legittimo delle
primarie, frutto di logiche di potere
interne a un partito, portate avanti
dalla fazione del candidato che non
ha vinto le primarie. Con Antonio
abbiamo vissuto dei momenti davvero
angoscianti, e qualcuno aveva
anche pensato di gettare la spugna.
Alla fine è prevalsa la volontà di dare
un cambiamento vero e di uscire da
schemi, da ordini di scuderia,
agendo in maniera autonoma nell’interesse
dei cittadini.

Quando parla di “logiche di potere
interne al partito” fa un implicito
riferimento alla deputata
Giovanna Palma?

Non mi va di attribuire colpe a nessuno,
tantomeno di cercare un
capro espiatorio. Dico solo che il
gruppo Palma-Topo, che non ha
vinto le primarie, è stato incisivo nel
portare avanti i propri interessi.
Sulle dichiarazioni della deputata
preferisco non esprimermi. Forse il
problema è più di chi non le dice che
le sue affermazioni sono fuori luogo.
La Palma è un burattino nelle mani
di Topo.

È preoccupata dal ricorso al Tar
presentato dal Movimento Cinque
Stelle?

Non ho assolutamente nulla da temere.
Ci siamo opposti ma siamo
davvero tranquilli. Se ci dovessero
essere delle irregolarità, allora è giusto
che vengano fuori. È lecito da
parte loro sollevare dei dubbi.

E’ nota la sua indecisione sull’entrare
o meno in giunta, perché
alla fine ha accettato?

Ero indecisa perché avrei voluto fare
prima esperienza come consigliere,
poi ho deciso di accettare per avere
la possibilità risolvere più rapidamente
i problemi dei cittadini. Rapidità
d’intervento che solo chi ricopre
il ruolo di assessore può avere. È
stata una scelta molto difficile e devo
dire che sono molto contenta di
averla fatta. Lavoro al servizio del
territorio 24 ore su 24. Il mio obiettivo
è di riavvicinare i cittadini alla
politica e placare la sete di trasparenza
e onestà che per lungo tempo
gli è stata negata. I residenti della fascia
costiera hanno una persona che
li riceve e che è presente sul territorio,
così come ho sempre cercato di fare
nei miei tanti anni di associazionismo
e impegno civile.

Molti dell’opposizione ritengono
che la giunta non sia di alto profilo.
Sabatino del Pd ha detto che
lei non possiede le giuste competenze
e sia stata sponsorizzata
da altri consiglieri…

Innanzitutto, voglio dire che io sono
stata eletta. I cittadini mi hanno votato
e quindi non potrei mai essere
sponsorizzata se non dai miei elettori.
In ogni caso, se qualcuno paradossalmente
avesse appoggiato la
mia nomina tra gli assessori, allora
avrebbe fatto bene perché magari
avrebbe sostenuto una persona che
ha partecipato alle battaglie per la difesa
del nostro ambiente. E mentre
io ero in prima fila nelle manifestazioni,
qualcuno, ad esempio Mena
Sabatino del PD, era invece a casa.
Nessuno la conosceva fino ad oggi,
ed è stata eletta perché ha usufruito
dei voti di qualcun altro, non certo
per il suo attivismo sul territorio.
La sua delega alla fascia costiera
è forse la più delicata anche perché
il sindaco si è speso molto in
campagna elettorale sul tema
della riqualificazione della zona
marittima.
Per me è un onore e una responsabilità
aver ricevuto una simile delega.
Sono fermamente convinta che
il futuro di Giugliano dipenda dalla
riqualificazione di Varcaturo, Licola
e Lago Patria. Dobbiamo assolutamente
recuperare gli anni di immobilismo
e far risvegliare la città da
questa sorta di coma in cui è caduta.
Ammetto di essermi sin da subito ritrovata
con criticità vecchie di
trent’anni e con problemi emergenti.
Questa amministrazione, tuttavia,
ha intenzione serie per la zona marittima.

Quale sarebbe la principale criticità
che ha riscontrato?

La mancanza
di infrastrutture. Nelle zone
del litorale non ci sono le condizioni
necessarie per la vivibilità, a partire
da fogne e marciapiedi. Avrei voluto
assistere ad uno sviluppo più armonioso
della Giugliano marittima.
Oggi, però ci ritroviamo con cementificazione
selvaggia, condoni edilizi,
a causa di amministrazioni miopi
che hanno solo speculato.

Ci sono 40mila abitanti tra Varcaturo,
Licola e Lago Patria, di
cui 1/3 non è censito, cosa farete?

Partiamo da un presupposto,
ossia il ripristino della legalità. Se, ad
esempio, in Via Rannola su cento famiglie
solo dieci hanno il contratto
dell’acqua, oppure se i commercianti
occupano spazi pubblici senza mai
dichiarare nulla o ancora se le strade
sono invase da cartelloni pubblicitari
abusivi, vuol dire che qualcosa
non va. L’amministrazione farà
certamente un censimento di tutte le
utenze e della cartellonistica perché
ripristinare la legalità passa dalle piccole
cose.

Un altro dei problemi da gestire
in zona mare è la raccolta differenziata.

Stiamo studiando una modifica al
piano di raccolta, e nel frattempo abbiamo
provveduto a sdoppiare il
cantiere. C’è una differenza sostanziale
tra le utenze abitative del centro
storico e del litorale dove troviamo
più villette, più ristoratore e grandi
strutture.

Quale sarà, secondo lei, la risorsa
fondamentale di Giugliano?

La risposta è semplice: il mare. C’è
l’impegno del Presidente della Regione
Vincenzo De Luca in campagna
elettorale che ha espresso la
volontà di fare diventare Giugliano
la “Rimini del sud”. Mi auguro che
ci metta in condizioni di far diventare
la zona marittima il fiore all’occhiello
dell’intera città.

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