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domenica, Maggio 19, 2024
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La Camorra trema. Il boss pentito parla, sei del clan dietro le sbarre

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– Nel corso della notte, nell’ambito di indagini coordinate da questa Direzione Distrettuale
Antimafia nell’ambito della c.d. operazione “DYNASTY”, la Compagnia della Guardia di Finanza di
Marcianise ha eseguito un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 6 soggetti (4 in carcere e 2 ai
domiciliari), gravemente indiziati di aver partecipato, a vario titolo, all’associazione per delinquere di tipo
camorristico denominata “clan Belforte” (o “Mazzacane”), ponendo in essere, in modo continuativo, fatti di
usura, estorsione, riciclaggio, abusivismo finanziario, trasferimento fraudolento di valori, con l’aggravante
dell’utilizzazione del metodo mafioso.
Vanno in carcere DELLI PAOLI Maddalena nata a Marcianise1971; MUSONE Eremigio nato a
Capodrise 1973; TROMBETTA Roberto nato a Casagiove (CE) 1964; ZARRlLLO Simmaco nato a
Marcianise (CE) 1992. Mentre vanno ai domiciliari PICCOLELLA Roberto nato a Caserta 1976;
TAMMARO Francesco nato a Napoli il 1962.
In particolare, le investigazioni, in cui risultano complessivamente coinvolti 9 soggetti, hanno dato
riscontro a diverse dichiarazioni rese da alcuni collaboratori di giustizia, portando alla luce l’esistenza di
un’intensa attività usuraia perpetrata in modo sistematico e quotidiano attraverso continue richieste di
denaro in danno delle numerose vittime. Secondo quanto ricostruito della ordinanza cautelare, le
pressioni esercitate sulle persone offese, soggette a gravi e frequenti atti di intimidazione, le ponevano in
una condizione di paura e totale soggezione. A causa del timore di subire gravi ritorsioni, gli imprenditori
usurati, a fronte dei prestiti ricevuti, dovevano corrispondere interessi elevatissimi in una spirale perversa
che li ha portati in una situazione di grave dissesto finanziario e sul ciglio del fallimento. Le vittime, seppur inizialmente reticenti perché costrette al silenzio, a seguito delle indagini svolte dalla Fiamme
Gialle, poste di fronte ai fatti, hanno confessato di essere da decenni vittime degli appartenenti al clan
camorristico. Sulla base dei dati raccolti, è stato quindi dettagliatamente ricostruito il “giro d’affari” della
consorteria criminosa e, attraverso un puntuale esame della documentazione bancaria, sono stati
determinati gli interessi usurai applicati, che, in alcuni casi, hanno superato la soglia del 120%.
L’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.l.P. del Tribunale di Napoli ricostruisce le vicissitudini
criminali del clan “Belforte”, operante in Marcianise e nei paesi limitrofi. Le dichiarazioni rese dai
collaboratori di giustizia, oggetto di plurimi provvedimenti giudiziari, sono conformi nel ritenere che i
“Mazzacane” gestiscono le estorsioni ai damli di imprenditori e commercianti locali, controllano il traffico
di stupefacenti, si infiltrano nelle attività imprenditoriali, o costituiscono vere e proprie società con
imprenditori compiacenti agevolati nella concessione di appalti, ovvero concedono prestiti agli
imprenditori in difficoltà in cambio di interessi usurari (oltre al pagamento delle tangenti). Sulla base della
comprovata appaiienenza alla consorteria criminosa, il Tribunale partenopeo, oltre alle 6 custodie
cautelari, ha disposto il sequestro preventivo nei confronti degli indagati, di appartenenti al loro nucleo
familiare e di prestanome, di immobili, disponibilità finanziarie, quote societarie e beni mobili per un
valore di circa 5.000.000 euro. Ai fini della confisca, sono stati quindi complessivamente sottoposti a
vincolo cautelare 14 immobili (tra cui due villette con piscina), 7 autovetture di pregio, quote di
paiiecipazione in 4 società di capitali e n. 13 rapporto bancari.

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