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venerdì, Maggio 3, 2024
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JAMIROQUAI, RE PER UNA NOTTE DI PIAZZA PLEBISCITO
Pochi spettatori nel pomeriggio ma in serata sono 300mila

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NAPOLI.Ore 18:52, sul palco del Cornetto Free Music Festival Elio e Ambra annunciano l’inizio del concerto gratis offerto da Cornetto Algida, la serata prospetta di essere magnifica. Sale sul palco uno dei gruppi rivelazione del’anno “Il Nucleo” e la festa comincia. Purtroppo per loro l’acustica è pessima, a noi in piazza (con me c’erano altre 40 mila persone) arriva una caterva di frequenza basse e praticamente niente della voce. Il coro del pubblico di Napoli è unanime : “jatevenne!” il ché fa capire quale sia stato il gradimento del Nucleo. Sembra essersene accorto anche il cantante, infatti quando il mitico Elio gli chiede se si sente più un protone o un neutrone risponde: “Io sono un coglione!” e il pubblico applaude a tutto spiano. A salire sul palco, dopo il Nucleo, è “Emil”, la presunta vincitrice delle Audition di Napoli, le selezioni del free music festival tenutesi a Napoli. Vi svelo un segreto: io a quelle selezioni c’ero ma di questa Emil non c’era traccia. Il commento del pubblico Napoletano è leggermente diverso : “Ma chi t’ha chiammata!”, ma il senso sembra essere in linea con il precedente commento. Dopo la fantomatica Emil salgono sul palco gli “US3” che praticamente nessuno degli ormai 50 mila napoletani conosce, non riporto i commenti perché sarebbero immediatamente censurati.
Finalmente Elio ed Ambra ci annunciano una sorpresa: Irene Grandi e la serata comincia a scaldarsi, la performance è di quelle forti ed il pubblico napoletano abbandona i commenti osceni per lanciare il proprio urlo di gioia. Dopo la cantante romana salgono sul palco i Morcheeba che presentano la loro nuova voice, la ragazza non è molto carina ma in compenso ha una voce fantastica e la fola comincia a saltare a suon di musica. Lodevole l’impegno della cantante nel suonare il sassofono, ma il fonico deve aver dimenticato di accenderle il microfono perciò l’impegno della cantante-sassofonista dei Morcheeba non è stato per niente ripagato.
Finalmente la serata comincia ad essere davvero una grande serata, anche se cominciamo a sentire le prime avvisaglie della stanchezza, sono ormai le 21:30 passate e stiamo in piedi da due ore e mezza tra spinte e calpestate di piedi. Sale sul palco l’incantevole Joss Stone e l’urlo della folla, ormai 300 mila persone, fa tremare le sopracciglia della cantante. Joss dimostra tutti i suoi 18 anni, fa la civetta, ride in continuazione e cambia microfono più di una volta perché se fuori l’acustica fa schifo sul palco deve essere anche peggio. La sua performance è comunque da incorniciare, quella ragazzina è davvero grande.
Non c’e storia però, tutti aspettano lui: Jamiroquai, ma Elio ci stupisce ancora e lancia il suo scoop. Dietro le quinte viene scovato “Ciro Quagliarella” cugino di “Gennaro Quagliarella” in arte Jamiroquai. La folla trova tutto molto divertente ma l’attesa comincia ad essere insostenibile. Solo le 24:00 e Il mago dell’acid jazz non è ancora salito sul palco, più di mezz’ora di attesa per il cambio scena.
Poco dopo mezzanotte l’urlo dei napoletani annulla la potenza dei bassi che arrivano dal palco: Jamiro c’è! La sua performance è unica nel suo genere, il piccoletto fa saltelli e corre dappertutto, le sue canzoni fanno muovere anche i due cavalli in bronzo della piazza: è tutto un delirio. Purtroppo però ci sono sempre gli idioti che si mettono sulle spalle di altri idioti e che ti fanno sentire un idiota perché sei lì, in mezzo alla folla, ad aspettare da 5 ore di vedere il tuo mito e non vedi altro che un culo che saltella sulle spalle di un idiota. Qualche bestemmia e un principio di linciaggio e la massa di idioti davanti a te capisce di dover andare via.
E’ l’una e mezza, Jamiroquai starà togliendosi le sue Adidas e magari si osserva anche il suo bel calzino bucato, la piazza comincia a sfollare e quello che resta sembra essere la desolazione dopo un potente uragano: bottiglie di vetro dappertutto, giornali sparsi ovunque sulla piazza, tonnellate di rifiuti coprono la magnifica pavimentazione del Plebiscito di Napoli. L’opera napoletana non è mai completa se dietro non si lasciano segni di inciviltà. Io e i miei 300 mila amici stiamo per raggiungere i nostri letti, tutto sommato, soddisfatti della magnifica serata.
Per la cronaca, per colpa delle mie martoriate gambe stanotte non ho dormito molto, ma non solo perché mi facessero male, semplicemente perché hanno cantato “Lacrime Napulitane” a due cori… e non è un bel sentire.

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