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GIUGLIANESE , LA GRANDE SETE

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L’acqua continua a essere un privilegio per poche famiglie sulla fascia costiera di Giugliano. Senza la possibilità di pagare i privati per far provviste tramite autoclavi e cisterne, i rubinetti restano a secco: a Lago Patria, a Licola e a Varcaturo. Non sono risparmiati neanche alcuni quartieri del centro urbano, ma la situazione diventa tragica in via Staffetta a Lago Patria, dove i residenti assetati sono indispettiti dallo spreco di una notevole quantità d’acqua ogni giorno. Da settimane, infatti, segnalano la presenza di un tubo non interrato, a ridosso di un viottolo di campagna, dal quale fuoriesce continuamente acqua. Il risultato? Una pozzanghera perenne a dispetto della siccità che rende la vita difficile a centinaia di famiglie. Disagi su disagi, ma anche tanta rabbia in corpo per i residenti esasperati. «Non si può andare avanti così, viviamo in emergenza. In casa abbiamo i rubinetti a secco per tutto il giorno- protesta Angela Ponzi, residente del parco Villa Elena- mentre proprio di fronte all’ingresso del condominio c’è un tubo scoperto che continua a buttare fuori grandi quantità d’acqua». Lo spreco, dicono a Lago Patria, è stato segnalato più volte anche all’ufficio tecnico del comune e ai vigili urbani, ma finora non c’è stato nessun intervento.
Tra l’altro la vicenda non è isolata. Un’altra pozzanghera viene alimentata da perdite sotterranee anche all’incrocio tra via Ripuaria e la Domitiana. In questo caso, oltre allo spreco, i residenti segnalano il rischio incidenti nella corsia allagata. Sulla fascia costiera si mettono sotto accusa gli interventi per le fogne. Scavi attesi e benedetti, ma che – sostengono i residenti – in qualche modo avrebbero finito col danneggiare la già fatiscente rete idrica. Ne sono convinti in via Staffetta, dove si chiede il monitoraggio delle infrastrutture sotterrate. Condizioni precarie su tutta la fascia costiera, dove negli ultimi vent’anni la speculazione edilizia ha portato alla costruzione di migliaia di abitazioni abusive. Una volta condonate, i proprietari chiedono le infrastrutture. Il primo passo è stato l’avvio dei lavori delle fogne due anni fa. Ma adesso perdite e infiltrazioni fanno ricredere i residenti.


TONIA LIMATOLA – Il Mattino 12 luglio 2002

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