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venerdì, Maggio 17, 2024
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RAPINATORE BRACCATO DOPO UN INSEGUIMENTO

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GIUGLIANO – A bordo della sua Fiat Tipo ha dato scacco per una ventina di minuti a una gazzella della polizia che ha faticato a stargli dietro prima di bloccarlo. Lui, Stefano Foria, 24enne pregiudicato di Melito, ne ha fatte di tutte sfrecciando ad oltre 150 chilometri all’ora per le strade del quartiere Lago Patria, svegliando mezza città con il rombo della sua auto, le sgommate e le sirene dell’auto inseguitrice, spaventando a morte chi ha avuto la sventura di trovarsi sulla sua strada. Il fuggitivo, alla fine, dopo aver persino speronato la volante e tentato di scappare a piedi nelle campagne limitrofe, è stato bloccato e costretto ad arrendersi. Storia di ordinaria malavita nello sconfinato hinterland giuglianese, sigillata dall’arresto del giovane. Tutto è cominciato intorno alle 22:30 dell’altro giorno in via San Francesco a Patria, l’ultima periferia di Giugliano. Una calda notte d’agosto che trasuda aria di vacanze e relax e proprio per questo viene scelta dalla dagli agenti del commissariato di polizia Giugliano- Villaricca per un piano articolato di controllo del territorio. Nel mirino soprattutto il litorale, da sempre teatro di traffici illeciti e meta preferita di rapinatori allo sbaraglio. Pedine di uno scacchiere criminale che non conosce ferie, né ricorrenze. Foria, con precedenti per diversi scippi e rapine, deruba un automobilista di 85 euro sotto gli occhi di una gazzella. Quando gli agenti si avvicinano, l’auto del 24enne “schizza” a tutta velocità. Immediato parte l’inseguimento. Diversi chilometri a quasi duecento all’ora, dieci minuti di folle gimkana. La scena è di quelle classiche: il ladro che scappa a tutta corsa, che imbocca strade contromano e passa gli incroci con i semafori rossi, che inverte improvvisamente la direzione di marcia in controsterzo e, dietro, la polizia che lo insegue a sirene spiegate. Curve, sorpassi azzardati, ancora curve, rettilinei. Quando viene raggiunto dalla volante, il giovane sperona i poliziotti. L’urto è violento ma la Tipo, pur gravemente ammaccata, può continuare il suo folle raid. Dopo qualche chilometro divorato sulla principale arteria di Lago Patria, Foria prosegue la sua fuga senza speranza sino a una delle tante campagne del litorale. Dove il 24enne – specializzato nel rapinare le coppiette appartate – tenta inutilmente di seminare la pattuglia delle forze dell’ordine. Sino a quando, braccato dagli uomini del vicequestore Alberto Francini, deve abbandonare l’auto per continuare a scappare a piedi tra i vicoli delle campagne. L’inseguimento, rocambolesco, prosegue al buio nei contadi del litorale, fino a che il giovane viene ammanettato. Gli 85 euro, che il pregiudicato di Melito aveva ancora addosso, sono restituiti alla malcapitata vittima. Doveva essere una rapina facile, come ne avvengono molte a Lago Patria. Ma qualcosa non è andato come voleva quel copione consolidato e ora il giovane 24enne si trova dietro le sbarre. Foria dovrà difendersi da un imponente elenco d’accuse.

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