«Se ne parla dopo l’estate». A Sant’Antimo la guerra di camorra va in vacanza, ecco la situazione

Situazione tranquilla in quel di Sant’Antimo, come qualche anno fa, quando il controllo del clan Puca sul territorio era chiaro ed inattaccabile.

Sembrerebbe una pace ed invece probabilmente si tratta di una tregua. Il quadro criminale nella popolosa realtà del Napoletano è tutt’altro che chiaro ed i ripetuti raid armati ed incendiari dei primi mesi del 2017 ne sono la dimostrazione.
Le pistole però sono ben riposte e le latte di benzina servono soltanto ad alimentare le vetture. Perché? Chi voleva mettere le mani su Sant’Antimo è fermo al palo, attende la mossa degli avversari ma sa che con ogni probabilità non si muoverà una mosca almeno fino a settembre. I capi ed i guaglioni “devono andare a farsi i bagni” e così anche la guerra fredda (ma non troppo) va in vacanza. Nelle ultime settimane non si sono verificati episodi di una certa rilevanza, segno che il clan Puca ha di nuovo piazzato i propri uomini nei posti nevralgici, senza che le cosche delle città vicine possano fare qualcosa per rompere l’equilibrio. Se ne riparlerà in autunno perché si sa: l’estate non è la stagione del sangue di camorra.