PUBBLICITÀ
HomeCronacaGiuseppe Perna ucciso dal suo stesso clan: «Mi portai una mano al...

Giuseppe Perna ucciso dal suo stesso clan: «Mi portai una mano al petto per intendere se fosse stato un omicidio interno»

PUBBLICITÀ

Giuseppe Perna fu ucciso per uno sgarro interno al suo clan, i Pesce-Marfella. E’ questo il senso delle ultime rivelazioni dell’ormai ex boss del gruppo di via Cannavino, Pasquale Pesce ‘bianchina’. Pesce ha fatto capire ai magistrati che ha volere quella morte fu uno dei suoi colonnelli, Vincenzo Foglia. «Quando ero detenuto ho appreso della morte di Giuseppe Perna.
Ero preoccupato di sapere chi lo avesse ucciso. Tramite i colloqui in carcere che Vincenzo Foglia aveva con il figlio Giuseppe, mentre io avevo il colloqui con la mia convivente Rita Pepe, sapemmo che sul luogo del delitto, fuori al biliardo, erano presenti Vincenzo Foglia, Salvatore Schiano, Carmine Perna e Giuseppe Perna, il quale per ultimo si allontanò per ritirare dei panini al pub di un certo Ernesto. Sapemmo anche che i killer entrarono dall’uscita di sicurezza e Perna, pur accorgendosene, non ebbe il tempo di reagire. Durante uno di questi colloqui feci segno a Vincenzo Foglia, portandomi una mano al petto per intendere se fosse stato un omicidio
“interno” e questi mi rispose con lo stesso gesto, dicendo con il labiale che era tutto a posto, facendomi così capire che era stata una cosa interna al clan. Ritengo che sia stata un’iniziativa di Vincenzo Foglia, in quanto in quel momento, essendo i capi tutti detenuti, era lui a gestire gli affari del clan PesceMarfella».

PUBBLICITÀ