È stata inaugurata domenica 25 febbraio alle ore 18 presso il salone espositivo dell’ex macello in via Tristano ad Aversa la mostra fotografica dal titolo “ Aversa e Gaetano Parente”. L’evento, patrocinato dall’assessorato alla cultura, continuerà fino al 4 marzo. Rientra nel programma di manifestazioni organizzate dall’Amministrazione per festeggiare il bicentenario della nascita di Gaetano Parente, famoso storico nonché primo sindaco della città normanna dopo l’unità d’Italia. Organizzatrice della mostra, l’associazione fotografica Fotosciò, ente no-profit che prende il suo nome da una tipica espressione dialettale napoletana che oltre a rivendicare il suo legame con il territorio è anche uno scherzoso rito scaramantico per esorcizzare le incertezze e i dubbi dei soci riguardo l’ambizioso progetto.
«La nostra associazione- dichiara il vicepresidente Giuseppe Panza- è nata nell’ottobre 2006 dall’incontro di sei persone con un’unica passione:la fotografia. Oggi siamo undici soci e ci proponiamo come obiettivo principale quello di recuperare la cultura fotografica nel nostro territorio, infatti in Campania esistono meno di cinque associazioni fotografiche come la nostra, mentre nelle altre regioni d’Italia queste sono oramai una realtà consolidata. Proporremo a tal fine attività formative, incontri didattici con le scuole, iniziative tendenti al recupero e alla rivalutazione del patrimonio fotografico locale, workshop con grandi fotografi, mostre, concorsi fotografici a tema e tutto quello che servirà ad incentivare la cultura dell’immagine fotografica, cercando di farla uscire da un discorso meramente commerciale». I soci, Edoardo Ciardiello, Giuseppe Panza, Carmine Capuano, Giosuè Improda, Peppe Perfetto, Francesco Diplomatico, Melissa Scariati, Pietro Perrino, Marcelo Cabrera, Sonia Ziello, Luca Diano, sono riusciti a cogliere attraverso undici sguardi diversi la storia passata e futura della città normanna e dei suoi cittadini. Immagini surreali si sovrappongono a veri e propri squarci di vita comune, di vita popolare. Archi, chiese, monumenti più o meno importanti si alternano alle istantanee che descrivono i vicoli e le stradine del centro storico forse sconosciuti agli stessi cittadini di Aversa, città che viene così analizzata in tutte le sue molteplici sfaccettature in un mix di scatti tra sacro e profano.
ANTONIO MANGIONE
