Non si riescono a colpire gli obiettivi principali e così si ricorrono alle ritorsioni contro gli alleati. E’ lo scenario delineato dagli investigatori dopo la bomba carta piazzata la sera di San Silvestro sotto l’abitazione di Salvatore D’Amico ‘o pirata «legato ai Mazzarella da un rapporto consolidato» come suggerito da un investigatore profondo conoscitore delle dinamiche criminali di San Giovanni a Teduccio.
Secondo le forze dell’ordine quella bomba è da inquadrare nello scontro che da mesi sta opponendo i Rinaldi del rione Villa-Case Nuove (con l’appoggio dei Reale del rione Pazzigno) contro i Mazzarella (capeggiati da un giovane ras originario di San Giorgio a Cremano) alleati proprio con i D’Amico. Sempre la stessa notte c’è stata una stesa contro Sergio Grassia uno dei ‘colonnelli’ più fedeli di Ciro Rinaldi, raid intimidatorio che ha avuto come conseguenza il ferimento di un bambino di 12 anni in via Sorrento. L’impossibilità dei due gruppi di colpire i vertici di entrambe le cosche ha spinto le rispettive ‘ali militari’ a ripiegare sugli alleati minori. Quel che è certo è che l’area che va da via Marina al bronx di San Giovanni è una polveriera.
