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sabato, Maggio 4, 2024
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VILLARICCA. «LA DISCARICA E’ UN LAGO DI PERCOLATO»

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(Guarda il video). È stata una lunga giornata quella di ieri, giovedì 19 aprile. La notizia di un sopralluogo dei tecnici inviati dal commissariato per l’emergenza dei rifiuti in Campania, in mattinata sul sito della discarica di via Ripuaria, ci ha spinti a recarci sul posto per verificare a che punto è arrivato il livello della Cava, ma anche per capire il motivo del nauseante odore che avvolge non solo la zona adiacente alla discarica dove sorgono molte abitazioni, ma che si espande su tutto il territorio qualianese, comune maggiormente colpito dall’impatto della cava. Giunti sul luogo intorno alle dieci del mattino, abbiamo constatato che il sopralluogo era già stato effettuato: Ciro Turiello, ex sub commissario e attuale dirigente dell’Asia di Napoli ha fatto visita prima alla Cava di via Ripuaria e poi a quella di Settecainati, quest’ultima già completamente utilizzata è ormai chiusa dal 21 marzo del 2005. Un confronto tra le due cave, per capire per quanto tempo ancora sarebbe possibile sfruttare Cava Riconta e quella di Settecainati sarebbe stata presa a “modello” da seguire. Ma ieri mattina nel piazzale antistante Cava Riconta c’era anche una troupe televisiva che filmava la zona, ricca di vegetazione, piante rare e uccelli in via d’estinzione e un presidio di Legambiente capitanato da Raffaele Del Giudice (consigliere nazionale e responsabile per la Campania di Legambiente) accompagnato da Salvatore Napolano ex dirigente dei Ds di Qualiano e membro dell’associazione ambientalista. La discarica è presidiata da un drappello di agenti addetti alla sicurezza che ci hanno chiesto di allontanarci, spegnere telecamere e apparecchiature fotografiche, in quanto il luogo è proprietà privata. E pensare che la nostra intenzione era quella di entrare all’interno per fare una ripresa video e qualche scatto. Intanto dopo pochi minuti sono giunti sul luogo i consiglieri comunali di Villaricca: Raffaele Cacciapuoti (Udc) e Francesco Guarino (Fi) che hanno cercato di farci passare, ma il permesso è stato accordato solo a loro due in quanto forti della carica istituzionale che ricoprono.
Il miasma che si può sentire lì, a pochi metri dal nucleo, è talmente forte da mettere in difficoltà anche coloro che hanno “buoni stomaci”: «questo è niente – ha affermato Del Giudice – oggi hanno spruzzato i deodoranti che coprono sensibilmente gli odori, venite tra qualche giorno e sentirete tutta un’altra musica».
Intanto in pochi minuti decine di tir entrano ed escono dalla discarica: «cosa trasportano? – Ci chiediamo – dovrebbero trasportare Fos (frazione organica stabilizzata) e ghiaia – risponde Del Giudice – ma vi assicuro che qui dentro – indica gli automezzi – di Fos non c’è n’è neanche l’ombra». La discarica dovrebbe accogliere gli scarti della produzione dei Cdr di Giugliano e Caivano, materiali trattati e stabilizzati per almeno 20-30 giorni, ma sappiamo che il Cdr di Giugliano è stato declassato dal commissario per l’emergenza rifiuti Guido Bertolaso e che il Cdr si limita ormai alla tritovagliatura dei rifiuti, che non essendo stabilizzata contiene ancora grosse quantità di percolato, e proprio quest’ultimo sarebbe la causa dei miasmi fortissimi che si elevano dalla discarica.
«Qualcosa non mi convince – afferma Del Giudice – non ci fanno entrare perché temono che scopriamo qualcosa che non dovremmo vedere». Infatti le guardie sono irremovibili: «per entrare è necessario essere autorizzati» ci rispondono, e vista la nostra l’insistenza, gli agenti della sicurezza sono costretti a chiamare i Carabinieri, che giungono dopo pochi minuti, i quali però si mostrano subito disponibili al dialogo e dopo una trattativa con il responsabile di cantiere permettono a Raffaele Del Giudice di poter accedere al sito, ma senza telecamere e giornalisti.
Arriva anche il vice sindaco del comune di Qualiano Ludovico De Luca e il sindaco Pasquale Galdiero, quest’ultimo sollecitato dallo stesso Del Giudice, che in questi giorni ha inviato un esposto alla Procura della Repubblica e ai giornalisti ha detto che «i qualianesi sono stufi di questa situazione e sono pronti per un’azione di protesta forte e aggressiva per chiudere il prima possibile la discarica». Il sindaco tenta una mediazione per farci entrare, ma non c’è nulla da fare per i giornalisti, siamo costretti a restare fuori e non poter mostrare ai cittadini di Qualiano, Villaricca e Giugliano cosa accade dentro, ma grazie a pochi scatti, “frame rubati” da chi è riuscito ad entrare, abbiamo realizzato un documento (Guarda il video) che mostra le condizioni di scarsa sicurezza, di non rispetto delle norme e soprattutto della presenza di un lago di percolato ormai sull’orlo della discarica che ribolle ed emana odori nauseabondi che non si possono descrivere, ovviamente, attraverso foto o filmati.
«Scarpate non in sicurezza, materiale cementizio decomposto, totale assenza di captazione delle acque meteoriche». Sono le principali norme di sicurezza non rispettate, secondo Legambiente, oltre al lago di percolato che si è formato sull’orlo della cava. Il livello attuale è di 104 metri, già oltre il livello del suolo di qualche metro, e dovrebbe salire fino a 114 metri per poi subire un’attenuazione naturale di 3 metri nel giro di vent’anni. Un’ulteriore proroga di chiusura sarebbe solo un paliativo per la soluzione dei problemi dei rifiuti in Campania. Il timore infatti è per altri due siti che si trovano nelle vicinanze della discarica e si teme che il commissario per l’emergenza rifiuti, trovandosi costretto dalle montagne di rifiuti che persistono nelle strade delle città campane, con un ulteriore decreto, apra nuove discariche su questo già martoriato territorio.

(Guarda il video)

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