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lunedì, Maggio 6, 2024
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TRIBUNALE, UN’ATTESA LUNGA 10 ANNI

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Dieci anni di decreti,
di annunci, di battaglia contro le
lungaggini burocratiche e veti
trasversali alla stregua di una tela di
Penelope combattendo contro il
Bradipo amministrativo. Poi final-
mente la firma dell’accordo quadro,
del protocollo d’intesa tra Comune,
Regione, Prefettura e Ministero per
sancire nero su bianco la realizzazio-
ne del tribunale metropolitano nella
città di Giugliano negli edifici dell’ex
parco Rea sulla circumvallazione
esterna. Il sigillo ministeriale arriva
dopo un iter estenuante caratterizza-
to da incertezze, contrordini e pive
nel sacco per l’ubicazione della citta-
della giudiziaria nella terza realtà
urbana della Campania. Nel maggio
del 1997 il primo sì del consiglio
comunale di corso Campano alla
realizzazione del tribunale nel
proprio territorio. Due anni più tardi
viene emanato il decreto legislativo
del 3 dicembre 1999 numero 491 in
cui, all’articolo 2 viene specificata
“l’istituzione del tribunale ordinario
di Giugliano in Campania e revisione
del circondario dei tribunali compre-
si nel distretto della corte d’appello di
Napoli”, “la determinazione degli
organici degli uffici giudiziari e
nomina dei capi e dei dirigenti dei
tribunali di Tivoli e di Giugliano e
delle procure della Repubblica presso
i medesimi tribunali (art. 7)”, oltre
alle “coperture dell’organico dei
tribunali di Tivoli e Giugliano e delle
rispettive procure (art.8)”. Il decreto
porta la firma dell’allora Guardasigilli Oliviero Di liberto.
Sono passati otto anni e la strada per
un margine di certezza sulla localiz-
zazione del presidio giudiziario a
Giugliano è stata lunga ed irta di
controversie politiche sia in scala
locale che nazionale. Inizia il gran
bailamme sull’individuazione della
sede del costruendo tribunale, tenen-
do presente la questione dei costi. Nel
2001 si avanzò l’ipotesi di utilizzare
come sede provvisoria gli edifici di
un’ex scuola in via Pirozzi. Ipotesi che
entro la fine dello stesso anno
tramontò per mancato accordo sulla
spesa di ristrutturazione tra ente
pubblico e proprietari dello stabile.
Nel 2002 la frangia “possibilista” indi-
viduava come potenziale sede giudi- ziaria il vecchio ospedale di piazza
Annunziata e l’ex sede della guardia
di finanza in piazza San Nicola.
Vennero anche designati il presiden-
te del tribunale giuglianese e del
procuratore capo, rispettivamente
nelle persone di Bochicchio e
Mastrominico. E’ la volta poi dell’in-
dividuazione di un lotto di terreno di
via Pigna, in località Casacelle, per la
costruzione del palazzo di giustizia
giuglianese. Il settembre del 2003
sembrava decretare la svolta: dal
ministero di via Arenula giunge
l’agognato parere positivo per il
project financing che i tecnici comu-
nali avevano trasmesso al dicastero
della Giustizia nell’aprile precedente:
35 milioni di euro per la realizzazione ex novo del foro. Il 50% della spesa a
carico del Ministero, l’altra metà
ottenuta da investimenti di privati.
Nei palazzi giuglianesi aleggiava un
sostanziale ottimismo. Intanto però
il tribunale di Tivoli, previsto
anch’esso dal decreto 491/1999, era
già operativo. Ma ancora indugi e
rinvii procrastineranno la definizio-
ne sulle sorti dell’organo giuridico a
Giugliano per alcuni anni. Il 2007 è
l’anno “dell’avvistamento della terra-
ferma”: il ministro Clemente
Mastella, responsabile del dicastero
della Giustizia, invia un aut aut ai
maggiorenti giuglianesi: o viene al
più presto individuata una sede per
il tribunale o si sceglieranno localiz-
zazioni alternative. Parte il tourbil-
lon tra Giugliano e Marano (che già
vanta una sede per il giudice di Pace)
per aggiudicarsi il placet ministeria-
le. L’amministrazione comunale
giuglianese corre ai ripari in un
forcing al diapason per non lasciarsi
sfuggire l’occasione. Viene individua-
ta l’area dell’ex parco Rea come
ubicazione degli uffici giudiziari. Si
tratta dei beni confiscati alla fine
degli anni ’90 alla camorra. Dal canto
suo Marano annuncia di adeguare le
proprie strutture esistenti. Parte la
mission dei tecnici ministeriali in
loco per constatare la funzionalità
degli edifici. Mesi di trepidazione per
l’attesa dell’imprimatur tecnico sino
al 9 luglio scorso in cui arriva il
crisma scacciapensieri su carta proto-
collata: entro un anno a Giugliano
sarà operativo il Tribunale.

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