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giovedì, Aprile 25, 2024
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Accusata di aver istigato il figlio ad ammazzare l’amico, assolta Anna Basco: l’omicidio avvenuto nel Napoletano

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La Corte di Assise di Napoli, II sezione penale, presieduta dalla dr.ssa Cristiano, con sentenza pronunciata ieri 22 marzo, ha assolto Anna Basco dal delitto di concorso in omicidio pluriaggravato verificatosi la notte tra il 10 e l’11 marzo all’interno del rione Piano Napoli di via Settetermini in Boscoreale.

La donna, detenuta in carcere a Pozzuoli fino al novembre 2021 (quando la Corte di Assise le concedeva gli arresti domiciliari), era ritenuta colpevole di aver concorso nell’omicidio di Riviello Antonio, con l’accusa di aver “istigato il figlio Basco Samuele” ad esplodere i colpi di arma da fuoco all’indirizzo della vittima!

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Facciamo un passo indietro. Stando alle indagini effettuate dalla Procura di Torre Annunziata in coordinazione coi carabinieri di Boscoreale e di Torre Annunziata, il figlio della Basco, ancora minorenne, la notte dell’11 marzo 2020 veniva spinto dalla madre Basco Anna a sparare a Rivieccio, in seguito a una lite scoppiata tra i due. Al tempo il figlio Basco Samuele (minorenne) era stato arrestato, ma poi (grazie al lavoro degli inquirenti) si acquisivano e venivano messe in luce anche le responsabilità, a dir poco rilevanti, della madre. La donna dopo l’omicidio, aveva anche aiutato il figlio a disfarsi dell’arma, occultandola in luogo sconosciuto.

Il tutto si formava sulle dichiarazioni di alcuni testi oculari e sul contenuto di alcune conversazioni intercettate all’interno del famigerato rione Piano Napoli di Boscoreale.

La Corte di Assise di Appello di Napoli – nonostante la richiesta del PM di condanna alla pena di anni 22 di reclusione – ha condiviso la tesi sostenuta dal difensore di Basco Anna, l’Avv. Antonio Iorio del foro di Torre Annunziata, secondo cui nessun atto consentiva di giungere alla certezza della responsabilità penale della giovane mamma.

Così è stata assolta Basco Anna, ai sensi dell’articolo 530 comma 2 cpp per non essersi raggiunta la prova al di là di ogni dubbio. Secondo la difesa infatti le testimonianze raccolte corso dell’indagini preliminari e le conversazioni intercettate non sarebbero stati riscontrati riscontri estrinseci in ordine alla responsabilità di Basco Anna, tesi questa condivisa dalla Seconda sezione della corte di assise di Napoli.

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