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sabato, Aprile 27, 2024
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Allerta Cerberus, la nuova variante Covid: “Momento giusto per quarta dose”

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Una nuova variante Omicron molto contagiosa: è stata battezzata Cerberus e potrebbe essere responsabile della recentissima impennata di casi a cui stiamo assistendo. La nuova arrivata della grande famiglia Omicron si chiama BQ 1.1, battezzata Cerberus. L’allarme è partito il 3 ottobre dai social media, con un tweet del ricercatore Cornelius Roemer, esperto di bioinformatica dell’università svizzera di Basilea. Dai suoi dati, scriveva, “sta diventando abbastanza chiaro che BQ.1.1 guiderà un’ondata in Europa e Nord America prima della fine di novembre“.

La sua presenza, in rapporto a quella delle varianti già presenti, “ha continuato a più che raddoppiare ogni settimana e nell’arco di 19 giorni le sequenze depositate nelle banche internazionali che raccolgono le sequenze genetiche è aumentata “8 volte, da 5 sequenze a 200 sequenze 1“.

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Ma perché la variante BQ.1.1 ha iniziato a imporsi rispetto agli altri ceppi?

Da quando il SARS-CoV-2 ha iniziato a diffondersi a Wuhan, in Cina, sono trascorsi quasi tre anni; da allora è andato incontro a innumerevoli mutazioni che hanno dato vita a varianti e ceppi secondari, alcuni dei quali sono diventati i “motori” delle diverse ondate della pandemia. Al momento a dominare vi è BA.5, una sottovariante derivata da Omicron 2 (conosciuta come “invisibile”). Infezione dopo infezione il virus continua a evolvere e mutare negli ospiti, producendo ulteriori ceppi sempre più trasmissibili ed elusivi. Tra quelli che preoccupano maggiormente gli esperti vi è proprio BQ.1.1, i cui casi stanno raddoppiando settimana dopo settimana.

Ma perché BQ.1.1 ha iniziato a imporsi rispetto agli altri ceppi? La ragione, come sempre, risiede nel mix peculiare di mutazioni che si sono manifestate durante la naturale evoluzione nell’ospite infettato, che hanno reso il virus sempre più trasmissibile ed elusivo nei confronti degli anticorpi neutralizzanti, sia quelli indotti da una precedente infezione naturale che quelli innescati dal vaccino, che resta uno strumento fondamentale per proteggersi dalle conseguenze gravi della malattia. Come specificato dal dottor Roemer, un nuovo studio – non ancora sottoposto a revisione paritaria – ha dimostrato che BQ.1.1 è in grado di sfuggire a tutti gli anticorpi monoclonali che risultano efficaci contro BA.5, da cui è derivata. Non a caso suggerisce che adesso “sembra un buon momento per fare una dose di richiamo, se si è idonei”, aggiungendo che lui l’ha fatta da una settimana.

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