“Ho ancora una relazione complicata con l’Italia, ma non la odio e ci tornerò presto”. Parola di Amanda Knox, la 31enne statunitense prima condannata e poi assolta per l’omicidio di Meredith Kercher, uccisa a Perugia nel 2007. “Parlo ancora facilmente italiano. Ho amici italiani, ma tanti italiani pensano ancora che io sia colpevole. Pensano che io sia ‘Foxy Knoxy’ e una puttana”, racconta in un’intervista a una radio norvegese.
Amanda Knox parla poi del procuratore di Perugia, Giuliano Mignini, che l’aveva accusato dell’omicidio: “Per capire cosa mi ha fatto, non mi sarebbe d’aiuto se dicessi che è solo un uomo malvagio. Avevo bisogno di capre che persona è. Ho scoperto dal documentario televisivo sul mio caso che è padre di quattro figlie. Quando vide cosa accadde a Meredith, si identificò immediatamente con la sua famiglia e voleva trovare un responsabile a tutti i costi. Ma non si rendeva conto che quell’impulso di andare avanti lo stava anche mettendo in un tunnel. Lo rendeva incapace di vedere oltre il suo pregiudizio”.