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venerdì, Maggio 3, 2024
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Catturato latitante della ‘ndrangheta, fuga finita dopo 7 anni

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Antonio Strangio è stato catturato lo scorso 2 febbraio a Bali in Indonesia.
Il latitante era ricercato dal 2016 quando si era reso irreperibile scappando in Australia da dove, in quanto cittadino australiano naturalizzato, non poteva essere estradato. La sua fuga è stata così fermata all’aeroporto di Bali Ngurah Rai International, scalo dove era appena atterrato.

Colpito da un avviso di cattura internazionale, il 32enne era legato alla omonima ‘ndrina di San Luca ed era stato condannato per produzione e traffico di sostanze stupefacenti con l’aggravante del metodo mafioso, nell’ambito dell’operazione Eclissi 2, diretta dalla Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria e condotta dal reparto investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Reggio Calabria.

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L’OPERAZIONE CONTRO IL CLAN BELLOCCO

L’indagine che ha permesso l’arresto di Strangio è nata sulla scia della Operazione Eclissi che aveva portato, nel luglio 2015, all’esecuzione di 11 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti ritenuti appartenenti a cosche della ‘Ndrangheta del vibonese e del reggino, legati al clan Bellocco di Rosarno.

I carabinieri del Comando provinciale Carabinieri di Reggio Calabria, supportati dall’Unità I-CAN (Interpol Cooperation Against ‘Ndrangheta) e dall’Esperto per la Sicurezza italiana a Canberra, hanno continuato a seguire le tracce della sua fuga anche dall’altro lato del mondo. Una paziente attesa, premiata non appena il mafioso ha compiuto il suo primo passo falso. L’arresto di Strangio segue di pochi giorni quello di Edgardo Greco, fermato a Saint Etienne.

‘NDRANGHETA FENOMENO GLOBALE

Con questa ultima cattura sono arrivati a 42 i latitanti consegnati alla giustizia in poco meno di tre anni dall’avvio del progetto I-CAN che, sottolineano i carabinieri, “sta raccogliendo i risultati di un lavoro volto a far crescere nelle forze di polizia di 13 Paesi la consapevolezza della pericolosità globale dalla ‘Ndrangheta, che fino a poco tempo fa veniva considerata un fenomeno folcloristico italiano e non una potente organizzazione criminale che si è fatta impresa in tutto il mondo, che opera attraverso piattaforme criptate, paga in criptovalute e che inquina il tessuto economico e finanziario delle realtà che colonizza’”.

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