Per la vicenda della casa di Cura “Nonna Rosa”, il Tribunale del Riesame ha confermato oggi le misure cautelari eseguite l’8 giugno scorso dai Carabinieri della compagnia Napoli Centro. I 3 in carcere, poiché incensurati, sono stati sottoposti ai domiciliari.
I 7 indagati, ora, sono tutti ai domiciliari: Grazia Rocco, 35enne di Arzano, Gennaro Postiglione, 52enne del rione Monterosa di Scampia, e Marco Marzano, 45enne di Pozzuoli, Rosa Mascetta, 23enne di Arzano, Simona Cimmarosa, 34enne di Casalnuovo, Aniello Robilotta, 31enne di Mugnano e Caterina Fornaro, 57enne di Cercola. Gli operatori sociosanitari sono ritenuti gravemente indiziati, in concorso fra loro, di maltrattamenti, continuati e pluriaggravati, in danno di persone affidate alla loro cura e vigilanza.
L’indagine
Anziani umiliati e maltrattati nella casa di riposo Nonna Rosa in corso Vittorio Emanuele, arrestate sette persone. Gli indagati sono di Casalnuovo, Cercola, Mugnano, Arzano e Scampia.
Gli indagati, operatori socio sanitari di una struttura residenziale privata per anziani ubicata nel Quartiere Chiaia, sono ritenuti gravemente indiziati, in concorso fra loro, di maltrattamenti, continuati e pluriaggravati, in danno di persone affidate alla loro cura e vigilanza.
Dalle indagini svolte dai Carabinieri della Stazione di Napoli Chiaia sarebbero emerse reiterate e quotidiane condotte di umiliazione, minaccia, grave violenza fisica e psicologica nonché molteplici episodi di deliberata indifferenza rispetto agli elementari bisogni di assistenza ai pazienti, di età compresa tra gli 80 ed i 100 anni.
Le condotte degli O.S.S., documentate da intercettazioni ambientali audio e video, sarebbero state commesse ai danni di anziani in età avanzata, compresa tra gli 80 e 100 anni.
Tre degli odierni indagati avrebbero altresì indebitamente percepito il Reddito di cittadinanza (uno in forma diretta, due in maniera indiretta).
Il provvedimento eseguito è una misura cautelare, disposta in sede di indagini preliminari, avverso cui sono ammessi mezzi di impugnazione, e i destinatari della stessa sono persone sottoposte alle indagini e quindi presunte innocenti fino a sentenza definitiva.