Davanti alla Corte di Appello di Napoli, prima sezione penale Presidente Sorrentino, c’è stata la requisitoria del Pg Dott.ssa Valleverdina Cassaniello nel processo che vede alla sbarra 6 soggetti accusati della rapina show ai danni di un istituto di credito ad Aversa. Alla sbarra Borrelli Giovanni (avvocato Salvatore Impradice) che in primo grado ha incassato 8 anni, ora il Pg chiede 7 anni 7 reclusione. Per Perna Giuseppe (avvocato Mario Bruno) chiesti 8 anni rispetto ai 10 avuti in primo grado; per La Barbera Giuseppe (avvocato Beatrice Salegna), chiesti 8 anni rispetto ai 10 avuti in primo grado; per Migliaro Gerardo (avvocato Gianluigi Di Ruocco), chiesti 7 anni e due mesi rispetti agli 8 avuti in primo grado; per Gallinaro Michele (avvocati Camillo Irace e Luigi Poziello), chiesti 7 anni e 4 mesi rispetto agli 8 in primo grado, nonostante la non rinuncia ai motivi assolutori; per Tondi Paolo (difeso dagli avvocati Domenico Russo e Luigi Poziello) non rinuncia motivi assolutori. In Primo grado anni 8. PG chiede: anni 7 mesi 4 di reclusione.
Le indagini sulla rapina
Dalle indagini coordinate dalla Procura di Napoli Nord guidata da Francesco Greco, emerse che i rapinatori bloccarono con sette tir e tre auto le vie d’accesso al centro della città di Aversa, in particolare a piazza Vittorio Emanuele, dove è situata la filiale Unicredit, in modo da poter agire indisturbati; si servirono poi di una gru per sfondare i vetri della banca ed asportare l’armadio blindato contenente le cassette di sicurezza con soldi e preziosi per svariati milioni di euro. Commisero però un errore, di cui sono accorti i poliziotti del Commissariato di Aversa: uno degli elementi del gruppo, infatti, utilizzò un camion di sua proprietà, invece di ricorrere ad un mezzo rubato, e fu così identificato.
Il colpo messo a segno ad Aversa ebbe un precedente ad Afragola, un mese prima, il 22 ottobre 2019, quando quattro banditi a volto coperto bloccarono con un autobus e un’auto le vie d’accesso alla strada della banca da rapinare, e muniti di mezzo dotato di braccio meccanico, sfondarono la vetrata e cercarono di impossessarsi dello sportello bancomat; dovettero però fuggire in seguito all’arrivo delle forze dell’ordine, allertati da una guardia giurata dell’istituto di credito. Si ipotizza che i quattro facciano parte dello stesso gruppo dei sei condannati