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venerdì, Aprile 26, 2024
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Arrestato noto primario di Napoli, tangenti per le protesi: incastrato da fatture e messaggi

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Un medico napoletano, già primario del reparto di Ortopedia all’ospedale Fatebenefratelli di Benevento, è stato arrestato dagli uomini della Guardia di Finanza del comando di Napoli e Benevento, per i reati di corruzione ed emissione di fatture false. Il provvedimento restrittivo è stato emesso al termine delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento, retta da Aldo Policastro, che ha anche disposto il sequestro preventivo di beni mobili ed immobili fino alla concorrenza del valore di poco meno di 600mila euro.

E’ finito ai domiciliari il dottore Antonio Piscopo, 68 anni, chiamato in causa come direttore del reparto di Ortopedia del Fatebenefratelli. Epilogo di un’attività investigativa che, come si ricorderà, aveva messo nel mirino l’acquisto delle protesi che vengono utilizzate nei pazienti che ne hanno bisogno.

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Le indagini hanno consentito di acquisire gravi indizi di colpevolezza in merito ad un sistema corruttivo attraverso il quale il medico coinvolto, all’epoca dei fatti primario del reparto di Ortopedia dell’Ospedale Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli di Benevento, in accordo con i due referenti di zona di aziende fornitrici di materiali chirurgici, riceveva sistematicamente da questi denaro per acquistare, per gli interventi da lui programmati ed eseguiti tra il 2014 e il 2019, protesi ortopediche realizzate, commercializzate o distribuite dalle ditte riconducibili ai corruttori. A questi ultimi veniva così garantita la fornitura quasi esclusiva delle protesi ortopediche e dei dispositivi medici all’ospedale del capoluogo sannita.

Il medico, si legge in una nota della procura, “teneva un accurato conteggio sia delle somme in entrata che in uscita, operazioni che trovavano plastica corrispondenza nei manoscritti reperiti presso uno dei soggetti corruttori”. È stato poi riscontrato che per giustificare e contabilizzare l’imponente flusso di denaro che confluiva annualmente dai conti della società verso quelli del sanitario, era stato escogitato il ricorso ad apparenti incarichi professionali, conferiti al medico per consulenze e corsi di formazione, documentati con fatture per operazioni inesistenti. Significativi sono stati, inoltre, i messaggi scambiati tra il medico e uno degli indagati per commentare l’andamento dei propri affari illeciti. Il medico è ora agli arresti domiciliari.

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