Arturo Puoto, il giovane accoltellato un anno fa a Napoli dal branco, ospite a “Storie Italiane” racconta il suo quotidiano. E dice: “Oggi sto bene, ho ripreso a fare sport. Sogno di diventare medico per aiutare gli altri”. Aggredito e accoltellato dai membri di una baby gang a Napoli, in pieno centro, a dicembre dell’anno scorso, adesso Arturo ha ripreso, non senza qualche difficoltà, a svolgere una vita normale.
“Le scuse sono arrivate, non dai genitori veri e propri ma da un parente di uno degli accoltellatori. Mi ha chiesto scusa. Io non ho risposto, non sapevo cosa rispondere” ha raccontato.
Nella chiacchierata, Arturo ha raccontato gli attimi dell’aggressione: “Stavo passeggiando per i fatti miei”, ha spiegato il giovane, ripercorrendo quei momenti, con la madre Maria Luisa, “A un certo punto vengo circondato da questi quattro e capisco che buone intenzioni non ne hanno. Comincio ad accelerare il passo ma vengo accerchiato. Mi accoltellano, sia dietro che davanti, in branco”. Li descrive come i “lupi”, il giovane campano, che si aggirano alle spalle della preda e “agiscono tutti insieme”.