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martedì, Aprile 23, 2024
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Accoltellato a Napoli da una baby gang, Arturo racconta il suo incubo: “Accerchiato e colpito”

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Arturo Puoto, il giovane accoltellato un anno fa a Napoli dal branco, ospite a “Storie Italiane” racconta il suo quotidiano. E dice: “Oggi sto bene, ho ripreso a fare sport. Sogno di diventare medico per aiutare gli altri”. Aggredito e accoltellato dai membri di una baby gang a Napoli, in pieno centro, a dicembre dell’anno scorso, adesso Arturo ha ripreso, non senza qualche difficoltà, a svolgere una vita normale.

“Le scuse sono arrivate, non dai genitori veri e propri ma da un parente di uno degli accoltellatori. Mi ha chiesto scusa. Io non ho risposto, non sapevo cosa rispondere” ha raccontato.

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Nella chiacchierata, Arturo ha raccontato gli attimi dell’aggressione: “Stavo passeggiando per i fatti miei”, ha spiegato il giovane, ripercorrendo quei momenti, con la madre Maria Luisa, “A un certo punto vengo circondato da questi quattro e capisco che buone intenzioni non ne hanno. Comincio ad accelerare il passo ma vengo accerchiato. Mi accoltellano, sia dietro che davanti, in branco”. Li descrive come i “lupi”, il giovane campano, che si aggirano alle spalle della preda e “agiscono tutti insieme”.

 

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