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sabato, Maggio 4, 2024
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La banda di Napoli rubava orologi di lusso, bottino da 200mila euro

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La banda di Napoli rubava orologi di lusso, bottino da 200mila euro. Aveva trascorso tranquillamente in famiglia la festa dell’Immacolata nella sua casa ai Quartieri Spagnoli. Ma all’alba seguente l’ha svegliato la polizia, che lo ha portato in carcere, dove trascorrerà le prossime festività natalizie e di sicuro qualche anno in più. Salvatore Dipino (in foto), 41 anni era l’unico della banda di trasferisti di Napoli, con base Quartieri Spagnoli, ancora libero.

Gli altri due Giuseppe Pica di 50 anni e Mariano Conte, di 40 anni, entrambi di Arzano, sono ritenuti responsabili di 14 rapine, di cui 12 riuscite, di Philippe Patek, Hublot e Rolex: valore complessivo 200mila euro Agli altri due l’ordinanza cautelare è stata notificata: in carcere al primo, agli arresti domiciliari per il secondo.

INCASTRATI DALLE MASCHERINE E DAL DNA

Le indagini sono state condotte dalla quinta sezione della Squadra mobile di Milano, diretta da Marco Cali’ e guidata da Francesco Federico. Gli investigatori sono risaliti ai tre rapinatori grazie a due elementi. Una mascherina usata durante una delle rapine, da cui hanno estratto il Dna; l’abbandono di uno scooter nei pressi di un comando dei carabinieri.

Le indagini hanno permesso di ricostruire il modus operandi della banda, che si spostava a Milano da Napoli per rapinare persone facoltose. I rapinatori, una volta individuata la “preda”, l’avvicinavano e sotto minaccia di una pistola semi-automatica, si facevano consegnare i preziosi orologi.

Il 41enne Conte è stato in particolare inquadrato da una telecamera del comando interregionale dei carabinieri di via Marcora, a Milano. L’uomo scappava dopo un’aggressione in viale Montesanto.

IL VIDEO

Le indagini della polizia di Milano sono iniziate a settembre 2020, quando sono state registrate le prime rapine di orologi di lusso. Gli investigatori hanno subito individuato una serie di elementi comuni alle rapine, come l’uso di scooter e la presenza di una pistola semi-automatica.

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Grazie alle telecamere di sorveglianza, gli investigatori sono riusciti a individuare i tre rapinatori e a raccogliere prove a loro carico. In particolare, la mascherina usata durante una delle rapine ha permesso di estrarre il Dna di uno dei rapinatori, che è stato poi identificato come  Pica.

L’abbandono di uno scooter nei pressi di un comando dei carabinieri ha invece permesso di identificare Conte. Le indagini hanno poi permesso di ricostruire il modus operandi della banda, che si spostava a Milano da Napoli per rapinare persone facoltose.

I rapinatori, una volta individuata la “preda”, l’avvicinavano e sotto minaccia di una pistola semi-automatica, si facevano consegnare i preziosi orologi. L’attività investigativa della polizia di Milano ha portato all’arresto di tre pericolosi rapinatori e ha messo un freno a una serie di colpi che avevano messo in allarme la città.

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