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lunedì, Giugno 17, 2024
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Bimbo ucciso a Torre del Greco, la madre: “Mi sono tolta un peso dallo stomaco”

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E’ accusata di omicidio volontario e premeditato Adalgisa Gamba, la 41enne che lo scorso 2 gennaio, a Torre del Greco, ha soffocato a morte il figlioletto di soli due anni. Stando alle intercettazioni degli inquirenti, la donna avrebbe rivelato ai suoi familiari “di essersi tolta un peso dallo stomaco”, parole che di fatto costituirebbero la sua confessione.

A riportarlo, Il Mattino.

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MORTE DEL PICCOLO FRANCESCO, LA MADRE AVREBBE CONFESSATO

La donna, accusata di omicidio premeditato e aggravato, in quanto la vittima è suo figlio, è stata rinviata a giudizio. Ha scelto di non presenziare all’udienza preliminare che si è tenuta ieri dinanzi al gup del Tribunale di Torre Annunziata ed ha atteso la decisione direttamente dal carcere di Pozzuoli. A causa delle accuse a suo carico, potrebbe rischiare il carcere a vita.

Inizialmente si era pensato ad un omicidio con tentativo, successivo, di suicidio. I passanti presso la spiaggia di Torre del Greco, dove il fatto era avvenuto, hanno tentato in tutti i modi di rianimare il piccolo, ma ormai non c’era più nulla da fare. La madre, in un primo tempo, si era professata innocente e aveva parlato di un tentativo di rapina subito. Ma i risultati dell’autopsia eseguita sul corpo del bimbo hanno gettato ombri e dubbi sulla versione fornita dalla donna, in quanto il piccolo Francesco non è morto annegato, bensì soffocato.

INDIZI TROVATI SUL CELLULARE DELLA DONNA

A ciò si aggiungono gli indizi ritrovati sul cellulare dell’imputata, ossessionata dalla possibilità che il figlio fosse affetto da un ritardo mentale. Poco prima di compiere il gesto, infatti, avrebbe digitato su Google parole chiave del tipo “come uccidere un bambino” con candeggina, coltelli, strangolamento e le pene previste per delitti del genere.

Secondo l’accusa, la donna avrebbe soffocato il bambino con un indumento per poi tuffarsi in mare insieme al corpicino già privo di vita. Si sarebbe trattato di un omicidio compiuto con ampia lucidità e confessato soltanto in estate quando, durante un colloquio con un familiare, avrebbe ripercorso il dramma a voce e gesti.

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