«Il mio passato è come un male ma non c’entro nulla con quello che è avvenuto l’altra sera». Sono queste le parole usate da Marco Serafino per descrivere l’amarezza per aver subito un attentato dinamitardo al suo autonoleggio due giorni fa in via Mercalli, quartiere Barra. Una criminalità spietata che alza il tiro nonostante il periodo difficile, nonostante l’emergenza Coronavirus. Marco, una moglie e quattro figli, ci tiene a ribadire che con il suo passato ha chiuso e che è tutto ormai alle spalle:«Sono uno scugnizzo con un passato in strada, un passato dal quale mi sono affrancato. Oggi sono un imprenditore nel ramo automobilistico, voglio far capire a chi intraprende le brutte strade che si può cambiare e che il mio esempio lo dimostra».
Serafino in passato fu tirato in ballo in un’inchiesta relativa alle piazze di spaccio dei Mazzarella-D’Amico anche se non è mai stato condannato per appartenenza al clan:«Oggi lavoro, sono una persona diversa e spero che le indagini dimostrino che l’ordigno non ha nulla a che vedere con il mio passato, da tre anni conduco una vita irreprensibile». Le indagini intanto proseguono: l’ordigno è esploso due notti fa, intorno alle tre, presso il civico 27 di via Mercalli, quartiere Barra. Ad intervenire gli uomini del commissariato Barra-San Giovanni che hanno subito iniziato gli accertamenti. L’ordigno è esploso nei pressi della concessionaria di Serafino danneggiando anche la vettura dello stesso Serafino parcheggiata in strada. Bomba che è seguita da un’altra deflagrazione avvenuta la scorsa notte contro una tabaccheria di via Bernardo Quaranta.