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sabato, Aprile 27, 2024
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Camorra di Sant’Antimo, ergastolo confermato per Pasqualino Puca

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La Corte di Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo comminata al boss Pasquale Puca, detto «’o minorenne» perché aveva solo 16 anni quando entrò a fare del clan Ranucci.

Puca è ritenuto il mandante dell’omicidio di Francesco Verde, detto «’o negus», ucciso a Casandrino il 28 dicembre del 2007, mentre tornava a Sant’Antimo dopo avere apposto la sua firma nel commissariato di Frattamaggiore.

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Insieme con il boss Verde venne ferito anche il nipote, Mario Verde, il quale, nonostante fosse stato raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco, riuscì comunque a guidare fino all’ospedale civile di Aversa  dove Francesco morì.

Tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta la cosca di Verde si contrappose alle “famiglie” dei Puca e dei Ranucci, uno scontro al quale vengono attribuiti numerosi omicidi. Soprannominato ‘o negus per la sua carnagione scura, Verde fu coinvolto in diverse inchieste su omicidi e traffico di stupefacenti. Nel 1993, grazie a un permesso premio, si allontanò dal soggiorno obbligato in una casa lavoro di Modena dandosi alla latitanza. Il boss fu catturato due anni dopo dai carabinieri alla periferia di Napoli. I Verde contavano su stretti legami con la camorra casertana: in particolare con Francesco Schiavone, meglio conosciuto come “Sandokan”.

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