La Corte di Cassazione ha confermato la condanna all’ergastolo comminata al boss Pasquale Puca, detto «’o minorenne» perché aveva solo 16 anni quando entrò a fare del clan Ranucci.
Puca è ritenuto il mandante dell’omicidio di Francesco Verde, detto «’o negus», ucciso a Casandrino il 28 dicembre del 2007, mentre tornava a Sant’Antimo dopo avere apposto la sua firma nel commissariato di Frattamaggiore.
Insieme con il boss Verde venne ferito anche il nipote, Mario Verde, il quale, nonostante fosse stato raggiunto da diversi colpi d’arma da fuoco, riuscì comunque a guidare fino all’ospedale civile di Aversa dove Francesco morì.
Tra la fine degli anni Ottanta e gli anni Novanta la cosca di Verde si contrappose alle “famiglie” dei Puca e dei Ranucci, uno scontro al quale vengono attribuiti numerosi omicidi. Soprannominato ‘o negus per la sua carnagione scura, Verde fu coinvolto in diverse inchieste su omicidi e traffico di stupefacenti. Nel 1993, grazie a un permesso premio, si allontanò dal soggiorno obbligato in una casa lavoro di Modena dandosi alla latitanza. Il boss fu catturato due anni dopo dai carabinieri alla periferia di Napoli. I Verde contavano su stretti legami con la camorra casertana: in particolare con Francesco Schiavone, meglio conosciuto come “Sandokan”.