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sabato, Aprile 20, 2024
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Si inviavano foto e video ‘raccapriccianti’, denunciati 7 minorenni

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Si inviavano foto e video ‘raccapriccianti’, denunciati 7 minorenni. La Polizia di Stato del Centro Operativo Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Pescara ha condotto un’operazione denominata Poison, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di L’Aquila, per diffusione e detenzione di materiale pedopornografico che ha portato all’identificazione e alla denuncia di 7 minori.

L’indagine, scaturita su impulso del C.n.c.p.o. (Centro nazionale per il contrasto alla pedopornografia online) del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni, trae origine da una segnalazione del Servizio Emergenza Infanzia 114, relativa alla condivisione, su gruppi social, oltre che di contenuti pedopornografici, anche di stickers/meme di carattere zoofilo, necrofilo, scat, splatter, nonché di violenza estrema, apologia del nazismo/fascismo, atti sessuali estremi e mutilazioni, atti di crudeltà verso essere umani e animali.

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IMMAGINI RACCAPRICCIANTI

Immagini e video raccapriccianti di vittime innocenti il cui dolore, invece di scuotere le coscienze, è stato oggetto di scherno, divertimento e condivisione da parte del gruppo di adolescenti. Gli investigatori della Polizia Postale, con un lavoro certosino, hanno analizzato oltre 85mila messaggi in 5 diversi gruppi social, allo scopo di identificarne gli autori.

All’esito dell’Operazione, che ha coinvolto, nella fase esecutiva, anche i Centri Operativi Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale di Puglia, Lazio, Lombardia e Campania, sono stati denunciati 7 minori, di età compresa tra i 13 e i 15 anni, tra cui una ragazza, responsabili di aver ricevuto e inviato, su diversi gruppi social, diverse immagini di bambini, anche di tre o quattro anni, vittime di abusi sessuali.

I MEME DAL DISVALORE CULTURALE

Restano tuttora al vaglio degli inquirenti le posizioni di ulteriori 22 minori che si sono limitati all’invio dei “Meme”, per possibili provvedimenti a protezione degli stessi, atteso il disvalore culturale ed educativo emerso, anche con l’intervento dei servizi sociali a sostegno dei ragazzi e delle loro famiglie.

L’operazione di oggi ha confermato un fenomeno dilagante tra i giovanissimi, i quali, spesso, nei contesti social banalizzano eventi terribili del passato o mostrano assoluta indifferenza per violenze e stupri, anche nei confronti di bambini piccolissimi; a volte si assiste ad una gara a chi posta l’immagine più sprezzante o truculenta, al fine di stupire, all’insegna dell’esagerazione.

STOP AI CONTENUTI VIOLENTI

L’invito della Polizia Postale e della Procura Minorile ai ragazzi è di acquisire consapevolezza e responsabilità delle proprie azioni anche sui social, interrompendo la diffusione di tali contenuti, evitando di re-inviarli ad altri utenti e di contribuire alla diffusione di odio e violenza.

 

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