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venerdì, Aprile 26, 2024
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“Non ce la faccio più con mia moglie”, l’arrestato vuole tornare in carcere

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Marito e moglie stavano scontando una condanna definitiva in detenzione domiciliare per una serie di furti. Dopo un breve periodo di permanenza in casa l’uomo ha scritto ai magistrati: “Signor giudice mi faccia andare in carcere, non ce la faccio più con mia moglie”. Il giudice di sorveglianza l’ha accontentato ed è arrivato il provvedimento di esecuzione.

L’uomo è quindi stato trasferito al carcere di Varese dei Miogni, nel timore che la situazione degenerasse, a causa delle frequenti liti. La donna è una dipendente del ministero delle Finanze affetta da cleptomania. Il marito ha un passato turbolento dal punto di vista penale per vari reati. I litigi anche per reciproche accuse in relazione ai quindici processi che hanno in corso.

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Ex detenuto bussa al portone del carcere: “Fatemi rientrare, non ho nessuno”

Un detenuto è stato scarcerato ma dopo aver riottenuto la libertà non si è sentito pronto per affrontare il mondo esterno, quindi, ha chiesto di rientrare in carcere. L’episodio è accaduto a Messina dove un 38enne per ben due volte nella notte tra venerdì 29 aprile e sabato 30 ha “bussato” con insistenza alle porte della casa circondariale di Gazzi chiedendo di poter tornare dietro le sbarre. La notizia è stata riportata da La Repubblica. L’episodio si è verificato nella tarda serata di venerdì, la prima volta intorno alle 23.30, quando l’uomo si è presentato a Gazzi chiedendo di essere arrestato.

Quando la guardia ha capito che non si trattava di una persona che doveva costituirsi, ha risposto educatamente che non era possibile accettare la sua richiesta. L’uomo, però, non si è arreso ed è tornato qualche ora dopo, verso l’una e mezza, chiedendo di essere accettato. L’ex detenuto ha detto anche che fuori non ce l’avrebbe fatta e che in carcere era stato trattato sempre benissimo. Alla fine, suo malgrado, l’uomo è andato via, rassegnato, e in preda alla disperazione. L’episodio è stato segnalato ai carabinieri.

“Purtroppo – spiegano dalla casa circondariale di Gazzi, secondo quanto riportato da La Repubblica – frequentemente, abbiamo assistito a questi episodi. Con tantissime persone, che, una volta libere, preferirebbero privarsi della libertà conquistata per tornare in carcere. Per paura del mondo esterno, ma soprattutto per mancanza di punti di riferimento, e più in generale per paura della vita. Una vicenda tristissima, una sconfitta della società”.

 

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