Carol Maltesi è stata uccisa, fatta a pezzi, messa in un freezer e poi gettata in un burrone dal suo ex compagno Davide Fontana. I giudici hanno deciso di ammettere Fontana al programma di giustizia riparativa.
L’assassino di Carol Maltesi
Venerdì scorso in aula l’uomo ha dichiarato di “provare un gran bisogno di riparare alla mia condotta“. Continua poi chiedendo alla Corte d’Assise di Busto Arsizio di “permettermi di fare qualsiasi cosa, di seguire programmi e percorsi, qualsiasi cosa sia possibile fare verso i parenti di Carol e anche verso altre associazioni“. E’ stato quindi ammesso ad un programma di giustizia riparativa.
Fabio Maltesi, papà della vittima, si dice “allibito e incredulo” nell’apprendere la notizia. I famigliari di Carol si dicono “attoniti” per una decisione che genera “altro dolore“. Il caso di Fontana aveva generato già indignazione pubblica, quando lo scorso giugno era stato condannato a 30 anni di carcere e non all’ergastolo come avrebbe voluto l’accusa, poiché “l’imputato ha manifestato sin dalla fase delle indagini preliminari la seria, spontanea ed effettiva volontà di riparare alle conseguenze del reato, tanto da aver chiesto scusa ai familiari della vittima sin dalla prima udienza dibattimentale“.