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sabato, Aprile 27, 2024
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Carol Maltesi uccisa e fatta a pezzi, il killer Davide Fontana evita l’ergastolo

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Il tribunale di Busto Arsizio ha emesso una sentenza di 30 anni di carcere per Davide Fontana, il 44enne responsabile dell’omicidio di Carol Maltesi, la 29enne uccisa e fatta a pezzi nel suo appartamento. La sentenza, giunta dopo sette ore di consiglio, ha escluso le aggravanti della premeditazione, dei motivi abbietti e delle sevizie, non soddisfacendo così le richiese dell’accusa, che invece aveva richiesto per il colpevole l’ergastolo con due anni di isolamento diurno per i reati di omicidio volontario aggravato, distruzione e occultamento di cadavere.

L’omicidio di Carol Maltesi

L’omicidio di Carol Maltesi è avvenuto l’11 gennaio 2022, quando Fontana, utilizzando un profilo falso su OnlyFans, ha chiesto alla vittima un filmato “custom bondage”. Secondo l’accusa Fontana ha attirato Carol nella sua abitazione a Rescaldina, dove l’ha brutalmente colpita con violente martellate alla testa e successivamente sgozzata. Il colpevole ha poi sezionato il cadavere in 18 parti e ha tentato di bruciarlo tramite l’utilizzo di un barbecue. Successivamente lo ha poi conservato in un congelatore acquistato su Amazon, fino alla fine di marzo. Infine lo ha gettato in un dirupo tra i monti bresciani. Durante questo periodo, Fontana ha utilizzato il cellulare della vittima per rispondere ai messaggi dei parenti e degli amici, fingendo così di essere Carol Maltesi.

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Il movente dell’omicidio

Secondo la Procura il movente dell’omicidio sarebbe stato legato alle scelte di vita della vittima. Carol aveva recentemente confidato a Fontana di volersi trasferire a Verona per stare più vicino a suo figlio, avuto da una precedente relazione. La difesa del colpevole ha negato questa motivazione, chiedendo invece il riconoscimento delle attenuanti generiche ricavate dalla confessione di Fontana.

“Non abbiamo avuto giustizia”

La condanna a 30 anni di carcere ha suscitato un’amara delusione tra i familiari e le parti civili coinvolte nel processo. “È una vergogna, mia nipote l’ergastolo lo ha avuto a vita, così come sua madre e il mio nipotino. Lascio tutto nelle mani di Dio, è una vergogna. Ci aspettavamo l’ergastolo, anche se a mia sorella non interessava, perché tanto niente le riporterà Carol. Con tutto quello che succede tra dieci anni sarà fuori e potrà rifarsi una vita, mia nipote a 26 anni non torna più, ha dichiarato tra le lacrime Anna, la zia di Carol Maltesi.

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