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domenica, Giugno 30, 2024
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Casi di tumore tra giovani sportivi in palestra, scatta il blitz per l’uso di anabolizzanti

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Un’operazione dei carabinieri del NAS di Trento ha portato all’arresto di sette persone coinvolte in un vasto traffico di anabolizzanti, tra cui alcune sostanze classificate come stupefacenti, spedite in tutta Italia. L’indagine è scaturita da Bolzano dopo la scoperta di tumori specificamente collegati all’uso di anabolizzanti in alcuni giovani sportivi.

L’inchiesta ha portato a un blitz coordinato tra Bolzano, Roma e Milano, con numerose perquisizioni eseguite dalle autorità. I carabinieri hanno emesso sette ordinanze di custodia cautelare: tre  Roma, tre in carcere a Milano e una in carcere a Bolzano. Gli arrestati sono sette cittadini italiani, tra cui una donna.

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Il principale indagato è un bodybuilder e personal trainer di una palestra di Bolzano. Le indagini hanno rivelato un modus operandi sofisticato e discreto. L’indagato prendeva ordinazioni da clienti e faceva arrivare gli anabolizzanti tramite fermoposta, utilizzando falsi nomi per i destinatari e i mittenti per evitare identificazioni in caso di controlli. I clienti seguivano la spedizione attraverso il tracking fornito dall’indagato e ritiravano i pacchi con la ricevuta sul telefono.

Il traffico di anabolizzanti

In un caso, i carabinieri hanno seguito un cliente e lo hanno fermato trovando le sostanze nel portabagagli dell’auto appena caricato. In un altro caso, è stato accertato che il bodybuilder si avvaleva di un collaboratore per raccogliere e contattare i clienti, il quale è stato denunciato a piede libero.

Le indagini hanno individuato Roma come la principale fonte di approvvigionamento per il Trentino-Alto Adige. I carabinieri, con l’aiuto del NAS romano, hanno identificato una coppia che quotidianamente spediva pacchi in tutta Italia con falsi nomi. Il titolare del negozio di spedizioni era complice, traendo beneficio economico dall’attività illecita. Quando alcuni pacchi diretti a Bolzano sono stati sequestrati, le spedizioni sono iniziate a provenire da Milano, rivelando un altro canale di distribuzione e il coinvolgimento di un ulteriore soggetto, identificato e denunciato in concorso. A Milano, un coordinatore gestiva l’attività con l’aiuto di due collaboratori che spedivano pacchi ogni giorno.

Durante l’esecuzione delle misure cautelari, sei in carcere e una ai domiciliari, i carabinieri hanno effettuato venti perquisizioni presso le abitazioni degli arrestati e dei loro complici, nonché nelle palestre di Bolzano utilizzate per nascondere gli anabolizzanti, i soldi e le carte di credito usate per i pagamenti. Si stima che da ogni centro spedizioni partissero circa 250 pacchi al mese, per un introito tra 55 e 65 mila euro. A Milano, le forze dell’ordine hanno scoperto un deposito contenente più di duemila confezioni di anabolizzanti, per un valore di vendita stimato intorno ai 100 mila euro.

 

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