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sabato, Aprile 20, 2024
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Clan Rinaldi arrestato, caccia agli ultimi due superlatitanti:«Sono quelli più pericolosi»

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La cattura ad inizio mese di Ciro Grassia rappresenta senz’altro un altro duro colpo al clan Rinaldi, l’organizzazione criminale del rione Villa da anni in lotta con i Mazzarella. Un duro colpo ma non il decisivo come spiegato dagli investigatori ‘esperti’ di fatti dell’area orientale di Napoli. Questo perchè Ciro Grassia è un personaggio di secondo piano nella gerarchia militare del clan: nonostante sia il fratello di Sergio Grassia (latitante), indicato come l’uomo più fedele al boss Ciro Rinaldi nonchè suo colonnello ‘sul campo’. ‘Sergiolino’ ha fama di duro e, secondo le ultime informative, sarebbe quello più deciso a continuare la guerra contro i Mazzarella che più volte hanno bersagliato la sua abitazione di colpi di pistola nel corso di numerose stese.

Nonostante l’arresto del boss la ‘presenza’ del clan è dunque ancora garantita da due irriducibili. L’altro profilo di assoluto spessore criminale è quello di Raffaele Olivieroconosciuto negli ambienti criminali come ‘o pop. Sono loro i due personaggi della ’46’ (come viene chiamata la zona del rione Villa da dove provengono) ancora da consegnare alla giustizia, due superlatitanti che hanno marchiato sulla pelle la loro fedeltà al loro capo (con il tatuaggio recante il numero 46 in onore della zona di riferimento del quartiere). Sono ricercati per estorsione aggravata dalla finalità mafiosa e adesso, dopo l’ultimo omicidio eccellente, quello di Luigi Mignano, l’area est è sempre più una polveriera. Grassia e Oliviero sono considerati altamente pericolosi in quanto direttamente implicati nella guerra trascinatasi per anni contro i Mazzarella e che, negli ultimi tempi, ha subito un’infiammata. Una guerra totale acuitasi nuovamente il pomeriggio del 22 giugno del 2105 quando in via Figurelle a poca distanza Fortuna Oliviero, figlia del ras Raffaele, e Maria Grassia figlia di Ciro, avevano aggredito la moglie e la figlia di Salvatore Donadeo ‘o puzzolent, esponente di punta del clan Mazzarella e all’epoca reggente del gruppo. La  risposta dei Mazzarella non si fece attendere: quella stessa sera all’interno del negozio Patagraff in via Repubbliche Marinare 189, si erano presentate due persone armate di mazze da baseball e avevano devastato tutto il negozio. Alla polizia era arrivata la segnalazione di colpi di arma da fuco ma quando la volante del commissariato san Giovanni arrivò sul posto si trovò di fronte lo spettacolo di devastazione. Il negozio risultava essere di proprietà di Andrea Cunato e della moglie Immacolata Rinaldi, nipote del boss Ciro. La vendetta dei Mazzarella non si fermò lì: gli affiliati dei Mazzarella infatti si recarono presso il negozio di telefonia ‘2B Service srl’ e iniziarono a sfasciare tutto. Si trattava del negozio della nuora del boss ‘My way’.

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