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venerdì, Aprile 26, 2024
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Camorra:«Un summit alla Masseria Cardone per decidere a chi andava Rimini»

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Cani sciolti. Giovani pronti a tutto e che non avevano rispetto della vecchia guardia. La banda di Ciro Contini ci aveva messo poco tempo per spodestare i vecchi gruppi della riviera romagnola e, nel farlo, non aveva avuto alcuno scrupolo manifestando anche forme di violenza inaudite. E’ questo uno dei tanti particolari contenuti nell’ordinanza di custodia cautelare del gip di Bologna che ha ricostruito l’ascesa di Ciro Contini e le sue gesta in terra romagnola. Il suo gruppo era addirittura arrivato a chiedere a Pio Rosario De Sisto, uomo dei Nuvoletta, un’estorsione da 30mila euro  mentre a Massimiliano Romaniello, a capo di un’altra cellula camorristica operante a Rimini, era stato chiesto di subentrare a un’estorsione da 3mila euro al mese con la quale teneva soggiogato il titolare di una grossa ditta di autotrasporti di Rimini.

Una situazione che ai vecchi boss locali non andava giù tanto da arrivare a rivolgersi a uomini del clan Nuvoletta e Mazzarella con i quali avevano stretti rapporti. Fu questa l’origine di un summit poi tenutosi nella Masseria Cardone a Secondigliano nel corso del quale esponenti del clan Contini avevano fatto capire ai loro interlocutori che gli affari e i comportamenti di Ciro Contini a Rimini non erano ben visti dalla “famiglia” e che, quindi, De Sisto e Romaniello non avrebbero avuto interferenze dalla Campania per tutelare i loro affari illeciti.

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