Il comandante dei Vigili del Fuoco di Napoli, Giuseppe Paduano, è intervenuto ai microfoni di InterNapoli.it per commentare gli interventi effettuati in via Peppino De Filippo, a seguito dell’esplosione avvenuta ieri sera, in cui ha perso la vita Giovanni Scala:
“Ieri siamo stati chiamati a seguito dell’esplosione allertati dalle persone del posto. Siamo arrivati poco dopo le 19 e siamo subito intervenuti. Nel corso dell’operazione si sono avvicendate 4 squadre più i servizi specializzati, ovvero gli user, che sono specifici in questo tipo di operazioni dove ci sono le macerie. Abbiamo garantito il massimo soccorso. Purtroppo abbiamo trovato una persona deceduta. Le operazioni le abbiamo quasi concluse. Attendiamo i passaggi successivi ma che non competono a noi. Presumibilmente, avendola trovata sotto le macerie, è plausibile che la vittima si trovasse all’interno del locale. La donna invece, soccorsa e trasportata in ospedale, si trovava al piano superiore quando è crollato il solaio tra il primo piano e il piano terra”.
Aperta un’inchiesta
Acquisizione delle licenze edilizie e della documentazione relativa alla stabilità e all’eventuale esecuzione di lavori di ristrutturazione recenti, e acquisizione delle dichiarazioni delle cosiddette persone informate dei fatti: sono alcuni dei passi che la Procura di Napoli si accinge a delegare alla polizia giudiziaria nell’ambito delle indagini, coordinate dal sostituto procuratore Federica D’Amodio, sulla violenta deflagrazione che ieri, nel cuore di Napoli, ha provocato un morto, Giovanni Scala, di 57 anni, e quattro feriti, uno dei quali, una donna, è particolarmente grave in ospedale.
Intanto prosegue la parte investigativa-tecnica, iniziata ieri, subito dopo lo scoppio, di cui si stanno occupando i vigili del fuoco, finalizzata a individuare le cause della deflagrazione che ha interessato due abitazioni di via Peppino De Filippo, forse determinata da una fuga di gas, non è ancora chiaro se proveniente o meno da una bombola. La salma della vittima è stata sequestrata in vista dell’esame autoptico, che, come da prassi, sarà preceduto dalle notifiche.
Ieri gli investigatori della ufficio prevenzione generale della Questura di Napoli hanno ascoltato i primi testimoni della tragedia, attività che prevede tempi lunghi.