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venerdì, Aprile 26, 2024
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Covid, Shanghai torna in lockdown per frenare Omicron: 26 milioni di persone in quarantena

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Dal 28 marzo, Shanghai tornerà in quarantena, dando inizio ad un “lockdown strutturato“. La città verrà chiusa e divisa in due per tenere a bada il nuovo focolaio Omicron, effettuando test di massa.

Il più grande lockdown della Cina dopo il 2020

Il centro economico della Cina, con 26milioni di abitanti, in passato ha già gestito i focolai con blocchi limitati di complessi abitativi e lavorativi. Tuttavia, quello iniziato in questi giorni è il lockdown più grande della Cina dopo quello di 76 giorni nella primavera del 2020. I residenti rimarranno in casa e tutte le attività non essenziali saranno chiuse e il trasporto pubblico sospeso.

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Shanghai sarà divisa in due

Le autorità hanno dichiarato che divideranno in due Shanghai, seguendo il confine naturale del fiume Huangpu che attraversa la città. I distretti a est del fiume saranno chiusi dal 28 marzo al primo aprile. Le altre aree saranno limitate dal primo al cinque aprile. Nelle aree interessate sarà sospeso il trasporto pubblico e non saranno ammessi veicoli non autorizzati, comunica il governo cinese dall’account ufficiale WeChat.

Il “lockdown strutturato” di Shanghai

La maggior parte dei casi di contagio rilevati a Shanghai riguarda persone che risultano positive ma non hanno sintomi. Tuttavia, i portatori asintomatici possono trasmettere il virus ad altri. I tassi di vaccinazione in Cina sono relativamente bassi nelle persone anziane, che sono maggiormente a rischio di malattie gravi. Shanghai ha riportato domenica 50 ulteriori casi di Covid-19 e soprattutto 3.450 nuovi asintomatici in aumento su sabato, quando i numeri accertati erano stati, rispettivamente, 47 e 2.631: lo ha riferito il governo municipale sui social media.

La risposta al lockdown è il calo dei prezzi del petrolio

La prima risposta a queste limitazioni arriva dai prezzi del petrolio che si indeboliscono dopo la notizia del parziale lockdown. “Il calo dei prezzi di oggi è dovuto principalmente alle preoccupazioni sulla domanda, ora che la metropoli cinese di Shanghai è entrata in una fase di parziale restrizione“. Queste le parole di Carsten Fritsch, un analista di Commerzbank.

 

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