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giovedì, Marzo 28, 2024
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Da fedelissimo a traditore, chi è la talpa che ha venduto Zagaria per 40mila euro

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Quarantamila euro per svelare il nascondiglio dell’imprendibile, Michele Zagaria. La ‘ricevuta di pagamento’ cela il nome del ‘pentito’, ma i più vicini al boss hanno le loro teorie, le loro certezze. E le dita sono puntate contro un’unica persona, ovvero Giuseppe Inquieto

E’ emersa, nel corso delle intercettazioni, la figura della moglie di Vincenzo Inquieto, fratello e proprietario della villa nel cui sottosuolo si nascondeva Zagaria. Dai dati raccolti, emerge anche la figura di Rosaria Massa, vicinissima al boss, la quale parla con la figlia della persona che ha portato alla cattura di ‘zio Michele‘, proprio quando il Mattino pubblicò la ‘ricevuta di pagamento’ emessa a favore del pentito. E per le due donne, non c’è dubbio: è Giuseppe Inquieto.

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L’IDENTIKIT DEL TRADITORE

Il motivo dell’accusa sta nei comportamenti di Inquieto. Rosaria Massa infatti, disse alla figlia “l’altra cosa che a me mi fa capire qualcosa di brutto è perché loro con me non vogliono avere alcun rapporto, con nessuno… a dire levatevi, levatevi da vicino a questi. Capito?” La figlia concorda, anzi, le da manforte. “Gli altri, dopo l’arresto, non sono cambiati con noi. Loro invece non ci vogliono proprio vedere”.

A detta dei pentiti, il motivo per cui Zagaria è sfuggito alla giustizia per ben 17 anni è che Casapesenna era dalla sua parte. Tutti sapevano che il boss era lì, da qualche parte, anche se l’esatta ubicazione del bunker era un’informazione riservata ai fedelissimi. Tra cui Giuseppe Inquieto. Alcuni hanno anche accusato lo stesso sindaco di permettere al capo dei capi di utilizzare un sistema di linea telefonica parallelo, per parlare senza essere intercettato. Intanto, gli occhi sono tutti puntati su Inquieto (mai altro cognome fu più appropriato in questa situazione); secondo Generoso Restina, uno dei vivandieri di Zagaria, “Era l’unico a conoscere tutti i bunker di Michele Zagaria perché li ha costruiti di persona. Nel 2005 costruì il covo di via Cristoforo Colombo a Casapesenna, si occupò dell’assembramento dei termoarredi che servivano a coprire la porta d’accesso al bunker“.

IL PARAVENTO DEL CAPO DEI CAPI 

Ma c’è un’altra faccia della medaglia. Se, da un lato, Inquieto è stato additato come il traditore, dall’altro un gran numero di pentiti lo indica come il fedelissimo, impossibile che si sia venduto per 40mila euro. Come avrebbe potuto, colui che ha reso intoccabile il boss per quasi vent’anni, svendere ciò che aveva così fortemente protetto per tutto quel tempo? Non vi sono certezze, solo supposizioni, sull’uomo che la DIA chiama ‘Il paravento del capo dei capi’. 

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