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mercoledì, Maggio 1, 2024
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Da Reddito di Cittadinanza a Carta d’inclusione: così il Governo cambia il contributo

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Il Governo sta lavorando alla riforma del Reddito di Cittadinanza. Al vaglio del Consiglio dei Ministri ci sarà, quindi, un assegno di 500 euro al mese per i non occupabili, più altri 280 euro per l’affitto. Previsto anche un sostegno di 350 euro mensili per un altro anno per coloro che si trovano in età lavorativa. La riforma del Reddito di cittadinanza, così come anticipato da Il Messaggero, sarà contenuta in una bozza di decreto ribattezzato “Lavoro” composta da 43 articoli.

Il nuovo nome del Reddito sarà Garanzia per l’inclusione. Il provvedimento sarà, dunque, una misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, condizionata alla prova dei mezzi e all’adesione a un percorso personalizzato di attivazione e di inclusione lavorativa. Il beneficio economico sarà riconosciuto alle famiglia un disabile, minori o un sessantenne.

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I REQUISITI PER IL ‘NUOVO’ REDDITO DI CITTADINANZA

i richiedenti dovranno avere un Isee inferiore a 7.200 euro e un reddito familiare non superiore a 6mila euro. Non si potranno avere un patrimonio immobiliare ai fini Imu di valore superiore a 150 mila euro, esclusa la prima casa, e conti in banca maggiori di 10 mila euro. Il beneficio economico che sarà riconosciuto ai “non occupabili” sarà di 6.000 euro l’anno (500 euro al mese) che andrà moltiplicato per 0,4 per ogni componente disabile o ultrasessantenne, per 0,15 per i figli di età inferiore ai 3 anni e per 0,10 per gli altri. A queste somme andranno aggiunti altri 3.360 euro per l’affitto.

QUANDO VERRA’ PAGATO

L’assegno sarà pagato ogni mese per 18 mesi, poi è previsto un mese di sospensione prima che i versamenti ricomincino.  Le somme saranno erogate dall’Inps attraverso uno strumento elettronico chiamato Carta di inclusione che permetterà di effettuare prelievi in contanti non superiori a 100 euro al mese. Invece coloro che sono in grado di lavorare dovranno iscriversi al “Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa”: si tratta di una nuova piattaforma che sarà istituita dal ministero e sulla quale si troveranno proposte di formazione e di lavoro.

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