“Il Cardarelli ha una forte identità in Campania, è un punto di sicurezza per i cittadini: quando c’è un’emergenza in famiglia si dice andiamo al Cardarelli”. Lo ha detto il governatore della Campania, Vincenzo De Luca, in occasione della giornata dei premi di fine anno all’ospedale di Napoli.
“Il direttore D’Amore ci ha mostrato risultati che danno il Cardarelli secondo ospedale in Italia. Siete il secondo, ma non va bene, dovete essere il primo”, ha proseguito De Luca, rivolgendosi alla platea di primari e medici dell’ospedale. “Solo qualche anno fa – ha detto ancora – nessuno sarebbe tornato da Ancona, da Firenze, da Milano a lavorare a Napoli. Oggi invece grandi professionisti decidono di venire a lavorare qui, sapendo che si lavora con qualità, indipendenza e grandi tecnologie. È una scelta di vita importante”.
De Luca, dopo aver ricordato che la Campania paga ogni anno 200 milioni allo Stato per vecchi debiti della sanità, ha sottolineato di essere “sicuro che nel 2025 saremo la prima sanità in Italia. Credo che usciremo a breve dal piano di rientro e quindi potremo usare anche altri fondi per il settore. Nessuno potrebbe gestire la situazione pagando i vecchi debiti come dobbiamo fare noi, vorrei vedere chi ne sia capace”.
Cardarelli, scambio di auguri con il presidente De Luca
Crescono gli interventi chirurgici, 27.149 nel 2024 contro i 24.044 del 2023 (+13%), migliorano le performance organizzative con tempi di pagamento più tempestivi (dati Agenas 2023) e nel solo 2024 380 nuove assunzioni e 125 procedure concorsuali. Si accelera anche sulle infrastrutture, con 14 reparti ristrutturati in 18 mesi, 10 soltanto negli ultimi 12, e circa 27 milioni di investimenti. Sono i dati delle attività svolte dal Cardarelli nel 2024, illustrati questa mattina dal direttore generale dell’ospedale Antonio d’Amore nel corso del tradizionale scambio di auguri al Salone Moriello, a cui ha preso parte anche il presidente della Regione Vincenzo De Luca. Primari, dirigenti medici ed infermieri sono stati premiati direttamente dai pazienti che hanno ricevuto cure presso l’Azienda ospedaliera napoletana nell’ultimo anno, casi ad elevata complessità assistenziale affrontati sia in emergenza che in elezione.