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venerdì, Aprile 26, 2024
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“L’Ucraina può bloccare il gasdotto russo con una bomba”, la provocazione di De Luca

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All’Assemblea pubblica di Confindustria Caserta il presidente Vincenzo De Luca ha parlato di PNRR ed dell’approvvigionamento energetico.  Tra battute, risate e applausi il Governatore conduce il suo intervento con la solita dialettica deluchiana. Dunque inizia a parlare della crisi energetica e la sua posizione è chiara, in parte in contrasto con le scelte governative. “Io sono tra quelli che non hanno condiviso totalmente la nostra posizione in relazione alle forniture energetiche” specifica parlando poi del neo nato accordo con Algeri.

Abbiamo firmato un’accordo con l’Algeria e vedo un eccesso di ottimismo che dal mio punto di vista è assolutamente immotivato“. Queste le parole del Presidente per il quale la firma ad Algeri non sembra essere la soluzione, quantomeno non l’unica. “Se immaginiamo di sostituire con questi contratti frazionati le forniture della Russia del gas credo che illudiamo l’Italia non sarà così” specifica. Parla poi delle tempistiche: “Noi abbiamo bisogno perlomeno di due tre anni per avere il livello necessario di autonomia anche rispetto al gas russo“.

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DE LUCA E LA PROVOCAZIONE DELLA BOMBA

De Luca lancia una provocazione in merito al conflitto: “L’Ucraina non rinuncia al gas russo” il gasdotto passa per il paese colpito – “C‘è un paese direttamente interessato che può bloccare il gasdotto in 30 secondi con una bomba” precisa che però “non lo fa nessuno“. Cerca poi di commentare meglio la delicata frase dicendo: “Questo per dire che probabilmente conviene all’Italia avere una posizione di grande nettezza nei confronti di chi ha aggredito l’Ucraina ma di grande attenzione degli interessi dell’Italia“.

L’interruzione dei rapporti energetici con il Cremlino: “Significa ridurre il 40 per cento delle attività produttive e questa cosa è intollerabile“. Parla poi del conflitto in generale e della pace che appare ancora lontana. “Ci auguriamo si imbocchi la strada di un compromesso politico accettabile, non credo per come è messa la situazione ci arriveremo rapidamente“. Per De Luca il problema poteva essere risolto prima dell’invasione. “La mia opinione è che ci si fermerà ad un tavolo di trattativa quando la Russia avrà concluso la sua operazione militare“.

 

LE ACCUSE DI DE LUCA AI LEADER EUROPEI

C’è spazio anche per i canonici “rimproveri” e le consuete “accuse” alle quali De Luca, rinuncia di rado, nei confronti dei governanti delle nazioni europee. Importante per De Luca infatti la “fissazione nell’energia elettrica e nel gas di un tetto europeo“. Ammonisce poi: “Non è che quando dobbiamo fare la guerra a facciamo ‘tutti insieme’ e quando dobbiamo utilizzare le energie ognuno va per i fatti suoi“.

PNRR E LA RIPRESA NAZIONALE

Parla poi del PNRR, commentandone l’andamento così: “Siamo nelle mani dell’altissimo“. Frase che fa presagire ad un malcontento anche in questo campo di De Luca. Continua poi ricordando le tre motivazioni per le quali i fondi del PNRR sono stati ceduti al Paese. La prima “recuperare divario nord-sud”, la seconda “recuperare il divario occupazionale” e l’ultima colmare il “divario di genere”. Spiega poi che di queste motivazioni: “Ce ne siamo dimenticati. Bisogna sostenere le aree forti dell’apparato produttivo del paese e recuperare il divario nord-sud” se si vuole contare come paese.

Il Governatore definisce, a conclusione, l’Italia come: “L’Italia è diventata il più grande ‘chiacchierificio’ del mondo” afferma. Bisogna “parlare chiaro” questo il monito alla politica nazionale: “Energia, taglio del costo del lavoro, sburocratizzazione e formazione professionale“. Insiste il Governatore sul rinnovare il rispetto che il Paese merita nel vecchio continente: “Troppi imbarazzi dal governo, bisogna avere coraggio di parlare chiaro e difendere gli interessi – precisando – come fanno altri paesi“.

LA SITUAZIONE COVID IN CAMPANIA

De Luca, infine, ricordando le prestazioni della regione nell’emergenza Covid e di come la Campania sia la regione con più bassa percentuale di persone decedute in relazione alla popolazione. La nuova sfida è quella della realizzazione della medicina tradizionale. Tranquillizza poi: “Guardo con fiducia al futuro“. “Mi auguro che in Italia si incominci a ragionare con la logica del buonsenso e sulla base di un principio di responsabilità e che comprendiamo che la competizione internazionale è una cosa dura” conclude.

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