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venerdì, Aprile 26, 2024
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Dimissioni Draghi, Mattarella scioglie le Camere: due date per le elezioni

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Mario Draghi si è dimesso, oggi stesso potrebbe riunirsi un cdm per definire il perimetro per il disbrigo degli affari correnti, nell’ordine del giorno: la data delle prossime elezioni. Questa mattina l’ormai ex premier Mario Draghi ha reiterato le sue dimissioni e del governo da lui presieduto, Sergio Mattarella incontrerà oggi stesso al Quirinale Casellati e Fico: i presidenti delle due Camere. Casellati verrà ricevuto alle 16:30, mezz’ora dopo toccherà invece a Fico atteso per le 17.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha ricevuto questa mattina al Palazzo del Quirinale il Presidente del Consiglio dei ministri professor Mario Draghicosì inizia il discorso del Segretario generale della Presidenza della Repubblica Ugo Zampetti. Tramite un video infatti Zampetti ha spiegato che “mister” Draghi: “dopo aver riferito in merito alla discussione e al voto di ieri presso il Senato ha reiterato le dimissioni sue e del governo da lui presieduto. Il Presidente della Repubblica ne ha preso atto, il governo rimane in carica per il disbrigo degli affari correnti“.

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Draghi ha quindi deciso e con lui i partiti venuti meno nel voto di fiducia al suo governo, quest’ultimo rimarrà in carica per portare a termine gli affari già in corso ed iniziati dallo stesso. E’ quindi ai sensi dell’Art.88 della Costituzione Italiana che Sergio Mattarella convoca i due presidenti delle Camere come spiegato dalla note del Colle. L’incontro con i due ha come scopo la valutazione sullo scioglimento delle Assemblee parlamentari. Come lo stesso Art. 88, citato sopra e nella nota, conferma: “Il Presidente della Repubblica puo’, sentiti i loro Presidenti, sciogliere le Camere o anche una sola di esse“.

“Forza Italia perde pezzi”

Le cause che hanno portato alle dimissioni di Mario Draghi e del suo esecutivo hanno fatto storcere il naso a parecchi. Forza Italia perde infatti i suoi “pezzi”: Renato Brunetta, ministro della Pubblica Amministrazione, lascia il suo partito. Ad annunciarlo è lui stesso tramite una nota. “Non votando la fiducia a Draghi, Forza Italia ha tradito la sua storia e i suoi valori. Non sono io che lascio, è Forza Italia che lascia se stessa” si dice deluso quindi dalle posizioni di alcuni suoi compagni di partito nella vicenda ‘Draghi’.

A lasciare FI è anche Andrea Cangini che ieri ha dato fiducia a mister Draghi ed al suo esecutivo distaccandosi così dalla scelta dei sui, ormai ex, compagni di partito. “Sono consapevole del fatto che, rinnovando la fiducia al presidente del Consiglio in coerenza con quanto detto e fatto da Forza Italia fino a due giorni fa, mi sarei messo automaticamente fuori dal partito” precisa infatti. Ad abbandonare il proprio partito è anche Soave Alemanno che si dice amareggiata dalle ultime scelte prese dal suo partito schieratosi “contro” Draghi. “Quella scritta nell’ultimo periodo è una brutta pagina che non avrei voluto leggere” spiega.

Il discorso di Mario Draghi alla Camera

Prima di tutto grazie” così Mario Draghi inizia il suo discorso alla Camera questa mattina subito dopo il ringraziamento arriva infatti l’applauso dei “colleghi”. “Alla luce del voto espresso ieri sera dal Senato chiedo di sospendere la seduta per recarmi dal presidente della Repubblica per comunicare le mie determinazioni” continua poi mister Draghi alla Camera. Commuovente l’intervento dell’ormai ex premier, mister Draghi infatti dopo l’ovazione della Camera visibilmente commosso dichiara: “Certe volte anche il cuore dei banchieri centrali viene usato“. Anche il cuore di un banchiere batte, anche l’ex capo BCE si commuove davanti ad una sfiducia e l’applauso di chi continua a sostenerlo.

Le date delle prossime elezioni 

Il suo esecutivo continuerà a disbrigare le faccende iniziate, nel frattempo però bisogna già pensare alla data delle prossime elezioni. Una risposta sulle prossime “mosse” potrebbe arrivare già oggi. Dopo l’incontro con i due presidenti, della Camera e del Senato, si potrebbe già avere un quadro dei prossimi passaggi istituzionali che porteranno alle elezioni anticipate. Mario Droghi tornerà poi al Colle per controfirmare il decreto presidenziale di scioglimento delle Camere. Sono due le date sulle quali si ragiona: 18 e 25 settembre sono tanti però i dettagli ancora da definire.

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