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lunedì, Maggio 6, 2024
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Festa del Santo Patrono e fiera dell’eros, Valentina Nappi: “Facile scegliere”

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Una polemica che mischia sacro e profano quella tra il Popolo della Famiglia e gli organizzatori di Bergamo Sex alla vigilia del festival dell’eros, in programma dal 26 al 28 agosto alla discoteca Bolgia di Osio Sopra (nella Bergamasca, appunto). A disturbare i rappresentanti locali del movimento fondato da Mario Adinolfi è soprattutto la concomitanza della kermesse – che vedrà tra gli ospiti star dell’hard come Rocco Siffredi e Malena – con la festa patronale di Sant’Alessandro, promossa dalla Diocesi e dal Comune di Bergamo proprio in quei tre giorni. “Quest’anno il sesso sarà in vetrina nei giorni in cui Bergamo festeggia il suo patrono. Pare quasi fatto di proposito – si legge in una nota del circolo bergamasco del Popolo della Famiglia – Crediamo che Bergamo e il suo patrono meritino più rispetto. Se proprio era necessario mettere in vetrina il sesso, poteva essere fatto in un periodo diverso”.

La replica arriva da una delle protagoniste più attese di Bergamo Sex, la pornostar Valentina Nappi. Che non solo risponde, ma alimenta la polemica: “Invito tutti i bergamaschi a elevarsi, a passare allo status di esseri umani moderni e conseguentemente a boicottare i festeggiamenti di Sant’Alessandro per venire invece al Bergamo Sex” ha scritto, definendosi “europea razionalista” e spiegando di trovare offensivo e “non degno della razionalità umana” che esistano ancora eventi come le feste patronali per celebrare i santi. Anche se “da atea, giudico lecito credere in Dio come metafora dell’intelligibilità, della matematizzabilità dell’universo – continua – che è condizione di possibilità dell’impresa scientifica e di ogni nostro proiettarci in un futuro (se la nostra esperienza attesa fosse del tutto caotica, come potremmo anche solo concepire un futuro?)”.

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Nello scontro non vuole intervenire la Diocesi di Bergamo: “Ogni anno insieme al Comune scegliamo come tema della festa una delle virtù di Sant’Alessandro, che era un laico, un soldato romano – commentano – Questa volta abbiamo optato per la pace e quindi a maggior ragione il patrono non può creare contrapposizioni. Lui è lì, in cima alla cattedrale, e veglia sulla città”. Non a caso nei giorni scorsi l’assessora alla Cultura Nadia Ghisalberti aveva sottolineato che “la virtù che scegliamo ogni anno per le celebrazioni di Sant’Alessandro è sempre stata guidata da ciò che ci accade intorno, dagli avvenimenti più importanti che segnano le nostre vite”. Motivo per cui “il tempo di oggi ci ha portato a individuare il desiderio di pace come il sentimento più forte e l’aspirazione più grande a cui tendere in questo periodo difficile”.

 

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