Diversi rinvii a giudizio ma anche alcune assoluzioni. Il Gip del tribunale di Napoli Nord si è pronunciato sull’inchiesta Scavone, che portò alla scoperta di un sistema di corruzione messo in piedi dal noto imprenditore napoletano. Stando alle indagini della Procura di Napoli, infatti, per anni Luigi Scavone avrebbe ottenuto informazioni riservate da esponenti delle forze dell’ordine, per poter costruire una rete di prestanome a cui affidare società cartiere. E non solo: tra i favori ricevuti, anche accessi discreti, a prova di controlli, a Capodichino, in cambio di soldi, assunzioni, regali di ogni tipo. Rinviati a giudizio Scavone Luigi, Brilla Rosario, Vitale Emilio (finanziere), Abate Vincenzo, Vitiello Vincenzo, Maione Francesco e Savanelli Antonio.
E’ stato invece dichiarato il non luogo a procedere nei confronti di Giulio Tortale, Michele D’Aniello (poliziotto difeso dall’avvocato Daniele Ionà), Giuseppe Vaccaro (poliziotto), Raffaele Sabino, Paolo Stabile, difeso dagli avvocati Carbonelli e Giarrusso (perchè il fatto non sussite).
Il collegio difensivo è composto dagli avvocati Rodolfo d’Ascoli, Daniele Ionà, Roberto Saccomanno, Vincenzo Maiello, Giuseppe Pellegrino, Fabio Carbonelli, Andrea Mariconda, Carlo Carandente Giarrusso, Danilo Laurino, Americo Montera.
Dieci virus spia trojan per raccontare il presunto sistema messo in piedi dall’imprenditore Luigi Scavone. Partì così l’inchiesta che vede indagati dieci esponenti della guardia di Finanza, ma anche un poliziotto. È grazie infatti alla presenza dei virus inoculati su computer e telefonini cellulari che è stato possibile far emergere uno spaccato di contatti quanto meno sospetti.
In attesa di un punto definitivo, tutti i soggetti coinvolti potranno dimostrare la correttezza della propria condotta nel corso del prosieguo del processo.
La precisazione sulla posizione di Walter Pisani
Riceviamo e pubblichiamo una nota dell’Avv Giuseppe Pellegrino, difensore di Walter Pisani:
In realtà le chiedo di voler precisare con il dovuto risalto, a tutela del decoro e della dignità del mio assistito, che il finanziere Walter Pisani risultava indagato nella sola primissima fase dell’indagine e che 1) Nei suoi confronti il GIP NON RITENNE DI DOVER APPLICARE ALCUNA MISURA CAUTELARE, pure richiesta dal PM.
2) che successivamente anche il Tribunale del Riesame, respinse l’appello del PM avverso il rigetto del GIP, confermando l’insussistenza dei gravi indizi di colpevolezza.
3) che avverso l’ordinanza del Riesame il PM non intese proporre ricorso per Cassazione, cosa invece avvenuta per altri indagati.
4) che per tutto quanto sopra la Procura della Repubblica di Napoli ha successivamente avanzato RICHIESTA DI ARCHIVIAZIONE nei confronti dello stesso Walter Pisani.
5) che essendo emersa la totale estraneità ai fatti del detto finanziere, questi è stato reintegrato dalla GDF nelle medesime funzioni svolte prima dell’inchiesta di cui si discorre”