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venerdì, Giugno 21, 2024
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Giro di cocaina al San Giovanni Bosco, il pentito: “La usano alcuni medici e infermieri”

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Il clan Contini sarebbe riuscito a vendere la droga al San Giovanni Bosco, tanto che avrebbe dato gli appuntamenti ai clienti all’interno dell’ospedale di via Briganti. Il collaboratore di giustizia Teodoro De Rosa ha raccontato questo sconcertante dettaglio in un verbale del settembre 2020: “In un certo periodo proprio per evitare i controlli delle Forze dell’ordine, sto parlando dell’ultimo periodo in cui eravamo ancora presenti presso l’Ospedale, le piazze di spaccio del clan utilizzavano l’ospedale per fare le cessioni mandavano gli acquirenti all’interno dell’ospedale.

Secondo la ricostruzione del pentito c’era il divieto di creare piazze di spaccio nel Rione Amicizia ma, in seguito al cambio di gerarchie, le cose cambiarono: “Negli ultimi anni la piazza di spaccio si spostò proprio all’interno dell’ospedale. Si vendeva solo cocaina. Alcuni medici e infermieri fanno uso di tale sostanza“.

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De Rosa ha iniziato il suo percorso di collaborazione con la giustizia nell’anno 2015, pur non essendo formalmente affiliato al clan Contini, è figlio di uno storico storico componente all’organizzazione criminale. Secondo i magistrati essendo persona vicina a Bosti è stato in grado di riferire sulle attività criminali, sugli interessi economici e in generale sulla gestione.

Ospedale nelle mani del clan, già al centro di indagini nel 2019

Gli arresti – undici in tutto – e il sequestro dei carabinieri eseguiti stamani a Napoli nell’ambito di un blitz anticamorra coordinato dalla Dda partenopea sono frutto di una indagine avviata nel dicembre 2021 che ha consentito di disegnare la struttura verticistica del clan Contini, a cui era demandata la gestione e le scelte strategiche ed economiche dell’organizzazione malavitosa.

Già nel 2019 il clan Contini era finito al centro di una maxi operazione che coinvolse l’intera Alleanza di Secondigliano, e cioè anche le famiglie Licciardi e Mallardo, durante la quale vennero notificate da Carabinieri, Polizia, Guardia di Finanza e Dia ben 126 misure cautelari (89 in carcere e 36 ai domiciliari e un divieto di dimora in Campania) insieme con un sequestro di beni in tutt’Italia da 130 milioni di euro. Gli investigatori sono riusciti a delineare anche i rapporti con gli altri clan della galassia criminale partenopea.

Il clan aveva anche fittiziamente intestato due società di noleggio auto a dei prestanome appositamente reclutati e pagati per eludere a eventuali provvedimenti di sequestro.
L’inchiesta ha infine restituito l’allarmante quadro già emerso nel 2019 in relazione all’ospedale San Giovanni Bosco dove il clan ancora condizionava la gestione funzionale della struttura ospedaliera che cade nell’area di influenza dell’organizzazione criminale.

I nomi degli arrestati

Nel blitz di questa mattina, i carabinieri hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di Ciro Aieta, Carmine Botta, Giuseppe Buccelli, Gennaro De Luca, Gaetano Esposito, Luigi Perrotta e Domenico Scutto, mentre ai domiciliari sono finiti Eugenio Finizio, Raffaele Schiano e Luca Botta. Attualmente irreperibile un 45enne, ritenuto tra i cassieri del clan Contini.

 

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Alessandro Caracciolo
Alessandro Caracciolo
Redattore del giornale online Internapoli.it. Iscritto all’albo dei giornalisti pubblicisti dal 2013.
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