“Il virus ha svolto il suo ruolo, ora siamo noi a combatterlo con gli anticorpi. Anche nella stagione autunnale, che potrebbe favorire la ricomparsa del Covid”. A parlare è il prof. Giulio Tarro, le cui considerazioni sul coronavirus stanno facendo molto discutere nel mondo della medicina e della scienza. Il mondo intero freme per la disponibilità del vaccino: “Passeranno presumibilmente 18 mesi, secondo le stime dell’OMS, ma la terapia naturale esiste già ed è rintracciabile negli anticorpi presenti nei soggetti guariti”. Tarro, premiato in America come “miglior virologo dell’anno” nel 2018 e candidato al Nobel per la Medicina nel 2015, ci offre infine il suo pensiero in merito alla sieroterapia e una riflessione sugli effetti del virus su scala mondiale.
Il prof. Giulio Tarro, intervistato dal giornalista Daniele Imperiale in diretta skype da Napoli nel contest nazionale della rubrica Mundo Cerrado, ha approfondito diversi argomenti. Da Napoli Tarro ha fatto osservare come la pandemia sia in fase discendente e con una evoluzione destinata ad esaurirsi nel mese di giugno. “Quindi c’è da guardare al futuro con ottimismo seguendo le regole. Il virus sta perdendo la sua carica ed in base anche alle condizioni climatiche dobbiamo avere sempre meno timore – ha affermato il professore.
Sul tema della spada di Damocle che pende sulla testa degli italiani terrorizzati dai contagi di ritorno Tarro evidenzia quanto sta accadendo nelle altre nazioni, come la Cina, ma in Europa, Svezia, Germania, Francia, ove ci troviamo in una situazione di piena remissione e stabilizzazione. Sul tema del distanziamento sociale, invece il prof. Tarro sostiene che come in ogni patologia tutto deve seguire il proprio corso e quindi per favorire la decrescita del virus covid 19 è necessario sicuramente seguire ogni accortezza e prudenza nei prossimi giorni.

