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mercoledì, Giugno 26, 2024
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Gli effetti del bradisismo ai Campi Flegrei si riversano sul turismo: “Fino al 20% di cancellazioni”

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Dopo le dichiarazioni del sindaco di Napoli Gaetano Manfredi in cui ha definito il “rischio strutturale molto basso” e che “bisogna lavorare tutti insieme per fare in modo che questa crisi non provochi danni alla socialità, alla comunità e all’economia”, arrivano in coda anche gli appelli di albergatori e ristoratori in cui intimano di evitare allarmismi.

Psicosi Campi Flegrei, gli effetti ricadono sul turismo: registrato fino al 20% di cancellazioni

Eppure la psicosi sta prendendo il sopravvento e, a risentirne i primi effetti, sembra essere proprio il turismo. Circa il “15% dei vacanzieri sta procedendo con le cancellazioni all’ombra del Vesuvio” e nella zona di Pozzuoli-Cuma “si arriva già a un 20% di disdette per ristorazione ed eventi”. In particolare, le disdette arrivano dall’estero. Il giornale Times Uk titola così un articolo delle ultime ore: “Terremoto a Napoli 2023: è sicuro viaggiare e come posso annullare le mie vacanze?”. Nel pezzo si fornisce una mappa che indica “Campi Flegrei, Vomero e Arenella ad alto rischio”, cioè in zona rossa.

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I numeri dei flussi di settembre hanno dimostrato che l’incoming in città è destagionalizzato. Vale a dire che il volano dell’economia partenopea, oggi più che mai, è il turismo. In questo senso vanno interpretati gli appelli delle associazioni in relazione alla questione bradisismo. Quanto ai dati, per adesso, la Sezione Turismo dell’Unione Industriali denuncia una “media del 15% di cancellazioni da parte dei turisti”. Fioccano i forfait anche nei b&b, specialmente da parte dei turisti stranieri, che si informano online, e a distanza. Confesercenti parla invece di “calo progressivo e disdette comprese tra il 10 e il 20% nella zona flegrea, tra Cuma e Pozzuoli, per ristoratori e cerimonie. A Pozzuoli, per esempio, il calo di presenze nei pubblici esercizi è del 20%”.

Cresce la preoccupazione tra gli imprenditori: “Va fatta chiarezza, non bisogna cadere nell’errore di Casamicciola dello scorso anno”

E, di conseguenza, cresce la preoccupazione tra gli imprenditori. “Va fatta chiarezza, ma senza fare allarmismi – spiega Gianna Mazzarella, presidente della Sezione Turismo dell’Unione Industriali di Napoli – Si tratta di un fenomeno tipico di una terra vulcanica, anche se sono gli scienziati a dover fornire risposte. La città continua comunque a vivere, in ogni suo aspetto e conveniamo con il sindaco Manfredi, se dice che queste attività non preludono a un’eruzione. Abbiamo iniziato a registrare le prime cancellazioni da parte dei vacanzieri in arrivo a Napoli, un 15% dei prenotati per il prossimo weekend: il fenomeno si è avviato e speriamo che venga gestito al meglio anche a livello di comunicazione, così da farlo rientrare”.

“Non dobbiamo cadere nell’errore commesso con Casamicciola l’anno scorso – interviene Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania – dove per una sola zona in pericolo è risultata a rischio tutta l’isola d’Ischia, con gravi danni per le attività turistiche. Napoli è sicura, a oggi. Il bradisismo è concentrato in una zona precisa e ha cause scientifiche che gli esperti stanno spiegando. I turisti non hanno da temere. Nell’area flegrea le entrate sono già inferiori del 20%. La preoccupazione sta iniziando a incalzare. In caso di calo ulteriore delle presenze bisognerà creare una forza comune e pensare a misure ad hoc nei confronti dei ristoratori di zona. Per esempio, una cassa integrazione per i dipendenti. Se la situazione non si modificherà, il calo di incassi aumenterà”.

“Attenzione a non eccedere con campagne mediatiche esagerate”

Dal Times ai siti dell’ambasciata austriaca: gli allarmi piovono dall’estero. “Facciamo attenzione a non eccedere con le campagne mediatiche che ingigantiscono tutto, quando si parla di Napoli, soprattutto a livello nazionale – fa notareMassimo Di Porzio, presidente di Confcommercio Napoli – I video di calcinacci caduti da un edificio fatiscente, l’altro giorno, hanno fatto il giro dei tg nazionali. È fondamentale approntare piani di evacuazione, ma non bisogna creare panico o ne risentiranno i flussi turistici. Il bradisismo conta fasi di espansione e poi rientra nella normalità. Lo abbiamo già visto nei decenni scorsi. E il fenomeno è localizzato. Turismo e food costituiscono i principali introiti della città, metterli a rischio senza motivi scientifici danneggia tutti”.

“Il bradisismo è sempre esistito nell’area flegrea – dicono dalla presidenza di Aicast– Lo abbiamo già vissuto negli anni ’80. Vanno evitati la disinformazione e l’allarmismo ingiustificato. Se ci fosse pericolo, saremmo i primi a evacuare”.

“Non bisogna creare eccessivi allarmismi che potrebbero produrre danni per l’intera economia – spiega il presidente di Federalberghi Napoli Salvatore Naldi- bisogna lavorare affinché venga garantita la massima sicurezza. Per questo i piani di evacuazione devono essere chiari ed attuabili. La viabilità e la qualità delle strade diventano essenziali sia per la vita di tutti i giorni sia per eventuali situazioni straordinarie”. 

A riportarlo, Il Mattino.

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