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giovedì, Aprile 25, 2024
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Inaugurato in pompa magna, è ancora chiuso il Pareo Park di Licola ma c’è uno spiraglio sulla riapertura

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Un’idea di riapertura sul tavolo, ma con tempi e modi ancora da stabilire. Il Pareo Park di Licola potrebbe tornare ad aprire almeno in parte i battenti nelle prossime settimane. A causa dell’emergenza Coronavirus, anche il più grande parco acquatico del Sud Italia frequentato da migliaia di giovani (ma non solo) è tuttora interdetto ai bagnanti.

Ma quando potrebbe tornare veramente a vivere il Pareo Park e per quanto tempo in questa particolare estate 2020, quella con la convivenza con il Covid-19? Sbilanciarsi ora è prematuro ma va raccolta l’intenzione di vertici di capire se ci siano realmente i presupposti per un repentino ritorno, con le norme anti contagio da Coronavirus inevitabilmente da rispettare e che andrebbero ad incidere in relazione all’utilizzo degli spazi.

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Le parole di Vincenzo Schiavo sul Pareo Park

Ad InterNapoli.it Vincenzo Schiavo, l’amministratore del Pareo Park preferisce mantenere un profilo basso. «Stiamo facendo e faremo le nostre valutazioni, ma al momento ogni ipotesi va presa con le pinze. È lapalissiano come le norme sul distanziamento sociale per evitare qualsiasi rischio di contagio da Coronavirus incida sull’organizzazione e sulla scelta. Ovviamente, qualora riaprissimo, lo faremmo in tutta sicurezza per i clienti. In ogni caso, una decisione non è stata ancora presa né sul periodo di eventuale riapertura né sulla tempistica. Non sono ancora in grado di dire – ribadisce Schiavo – se il Pareo Park riaprirà nel caso nelle prime settimane di agosto, più in là e per quanto tempo».

Tenuto conto della logistica della struttura, i bagnanti potrebbero essere accolte nella parte centrale del parco acquatico di via Masseria Vecchia, quella più spaziosa. Va da sé che con una riapertura non completa e con le stesse norme anti Covid da rispettare, il numero di persone da accogliere al parco acquatico sarebbe ridotto rispetto al passato. Al Pareo Park ogni anno lavorano all’incirca 300 lavoratori stagionali, ora ovviamente assenti per lo stop alle attività del parco. I dipendenti con contratto sono una quindicina, parte dei quali in cassa integrazione e parte presente anche oggi per opere di manutenzione.

La vicenda delle bolle

Nell’estate del 2019 suscitarono numerose polemiche le foto pubblicate sui social dei bambini con bolle alle mani e ai piedi. I genitori ipotizzarono che a causarle fosse l’acqua presente nelle piscine del Pareo Park. Successivamente, partirono le analisi dell’Asl Napoli 2 Nord, che dispose alcune limitazioni al parco. «Anche l’Arpac ha effettuato i suoi rilievi – ricorda Schiavo. Il problema non è stato causato dalle acque delle varie piscine». Al momento risultano una decina di azioni di rivalsa sulle assicurazioni rispetto all’episodio delle bolle alle mani e ai piedi di bambini. A decidere di eventuali responsabilità del Pareo Park, sarà il Tribunale in sede civile. 

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