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giovedì, Aprile 25, 2024
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Innocente ucciso per vendicare il figlio del boss, il ras Mazzaccaro inchiodato dal pentito Carra

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Ad inchiodare Giuseppe Mazzaccaro, ras della ’99’ del rione Traiano e soprattutto cognato del boss Alfredo Sorianiello, sono state soprattutto le dichiarazioni del collaboratore di giustizia Genny Carra. Carra, in due lunghi verbali del settembre e dell’anno scorso ha ricostruito i particolari dell’omicidio di Luigi Megali. Un innocente che pagò con la vita l’essere il fratello di Antonio, coinvolto nell’omicidio di Alfredo Sorianiello detto Foffy, figlio del boss Alfredo. Nell’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Isabella Iaselli vengono ricostruite le fasi più cruente della guerra che ha opposto negli scorsi anni i Sorianiello e i Tommaselli, guerra che ha raggiunto l’apice proprio con l’omicidio di Sorianiello junior e con la vendetta di quelli della 99.

La guerra tra i Sorianiello e Tommaselli

E’ stato Carra a ribadire ai magistrati che a volere quel delitto è stato Mazzaccaro:«Quando Mazzaccaro vide la mia espressione contrariata essendo stato ucciso un innocente disse che in realtà lui aveva chiesto solo di sparare alle gambe. L’omicidio è avvenuto nel 2014 quando ancora i Cutolo erano uniti ai Sorianiello legati ai Soccavesi. Quando poi i Sorianiello si sono scissi dai Soccavesi, in quanto avevano saputo che avevano partcipato all’omicidio di Fortunato Sorianiello, si sono uniti a noi. Noi siamo stati avvisati dell’omicidio solo dopo». Una guerra nata perchè i Sorianiello volevano impossessarsi di un basso di proprietà di Gennaro Parisi, poi ucciso in via Piave, legato ai Tommaselli. Per quella vicenda era nato un contrasto tra i Sorianiello e Tommaselli con Fortunato che ebbe anche una discussione con Carlo Tommaselli:«Dopo quel diverbio abbiamo saputo della morte di Fortunato Sorianiello».

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Le dichiarazioni di Carra che inguaiano il reggente dei Sorianiello

Carra poi prosegue:«Dopo l’omicidio Sorianiello è stato ucciso il parcheggiatore a via Piave. La sera che è morto sia noi che i Sorianiello eravamo in tavoli separati presso un ristorante a Pozzuoli, ad un certo punto li ho visti aprire bottiglie e quindi, quando abbiamo saputo dell’omicidio, ho capito perchè festeggiavano». Il delitto di Foffy per Carra scatenò dunque la mattanza con quelli della 99 a caccia dei nemici e in particolare di Antonio Megali, uno dei colonnelli di Tommaselli. Non potendo trovare lui se la presero col fratello che con la malavita non aveva nulla a che fare. Carra lo spiega bene:«Non lo avrei mai permesso, è stato una barbarie. Il barbiere Luca Megali era un bravissimo ragazzo, scendeva la mattina al lavoro alle 8 e ritornava alle 22. Io dissi a Mazzaccaro che avevano fatto la strage degli innocenti, lui replicò che non erano innocenti perchè Fortunato era innocente ma Alfedo Sorianiello disse a Mazzaccaro che non gli importava chi morisse, doveva vendicare il figlio».

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