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venerdì, Aprile 26, 2024
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Per l’Inps è cieco, ma corre e rinnova la patente per 2 volte: truffa da 90mila euro

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Per l’Inps era cieco, ma in realtà era capace anche di guidare un’auto. Tanto da aver rinnovato la sua patente di guida per due volte. Per questo motivo i finanzieri del Comando Provinciale di Vicenza hanno eseguito il sequestro preventivo di beni fino a 87.583,90 euro, nei confronti di un cittadino sudanese residente a Schio. Insieme alla moglie, quest’ultimo, è indagato per truffa aggravata di danni dello Stato per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

L’uomo risultava “cieco assoluto”

Dopo l’attività di analisi di rischio, condotta Nucleo Speciale Spesa Pubblica Repressione Frodi del Corpo, l’uomo è risultato beneficiario, dal dicembre 2013, di pensione di invalidità poiché “cieco assoluto”. Le indagini sono partite nel 2019, quando hanno permesso di scoprire come la stessa persone fosse invece vedente a tutti gli effetti. Questa, infatti, svolgeva tutte le attività incompatibili con la patologia riscontrata.

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Le indagini, avviate nel 2019 dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Schio, hanno invece permesso di scoprire come lo stesso fosse a tutti gli effetti vedente, e svolgesse quotidiane attività del tutto incompatibili con la patologia riscontrata. L’uomo, pedinato per mesi grazie anche all’acquisizione di riprese di videosorveglianza. L’indagato, difatti, è stato colto alla guida dell’autovettura di sua proprietà. Oltre a questo, risulteva anche camminare nei pressi della sua abitazione mentre si recava presso l’Atm per prelevare le indennità.

Ha rinnovato la patente per 2 volte

Il sudanese ha persino rinnovato per 2 volte la sua patenta di guida, nel 2014 e nel 2017, nonostante il suo status di ‘cieco assoluto’. Di solito, inoltre, si recava anche a fare jogging. L’uomo ha eseguito anche piccoli lavori edili poiché era formalmente disoccupato.  Ogni volta che il ‘finto cieco’ doveva presentarsi allo sportello bancario, veniva accompagnato dalla coniuge, di nazionalità ghanese, che fingeva di assisterlo nel camminare. E proprio per questo l’Autorità Giudiziaria l’ha iscritta sul registro degli indagati in concorso con il marito. L’uomo, a detto di un oculista, sembrava affetto dalla cosiddetta ‘sindrome da indennizzo’, poiché si rifiutava di collaborare, chiudendo gli occhi e ribaltando le pupille verso l’alto. Così facendo le nascondeva dietro la palpebra superiore, asserendo che di conseguenza la luce gli provocasse dolore.

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