Nell’inchiesta contro il mondo ultras milanese sono stati citati anche i violenti scontri fra gli esponenti della Curva Nord e quelli napoletani in occasione di Inter-Napoli, purtroppo, quell’episodio portò alla morte dell’ultras varesino Daniele Belardinelli. Il 26 dicembre 2018 tra via Novara e Via Fratelli Zoia un centinaio di ultras interisti tese un agguato alla carovana di veicoli degli ultras partenopei che si stavano recando allo stadio.
Secondo l’ultima inchiesta della Procura di Milano nel corso degli anni gli esponenti della Curva Nord sono stati interessati a diverse azioni violente, nelle quali compare, quanto meno, il placet della componente direttiva del tifo, se non il suo diretto coinvolgimento. Insomma quella sorta di fattor comune che tiene insieme gli ultras interisti è rappresentato dall’uso della violenza.
Il mondo degli ultras
Come indicato dall’ordinanza di custodia cautelare questo tratto assumerebbe una valenza più preoccupante, palesandosi come un modo, da parte dei leader, per tenere a bada, se non accontentare, chi al mondo degli ultras aveva approcciato per ragioni legate alla passione per il club.
Ragioni, insomma, diverse da quelle che guidano il sodalizio che opera in seno alla curva. Nella richiesta il pm ha evidenziato come gli episodi violenti segnalati, al di là della loro maggiore o minore gravità, siano una prima espressione dell’azione illecita dell’organizzazione criminale.
La promozione dopo Inter-Napoli
Andrea Beretta ha spiegato il suo ruolo in seno alla tifoseria organizzata dell’Inter e ha parlato del suo rapporto con Vittorio Boiocchi, capo storico dei tifosi poi ucciso in un omicidio. L’indagato ha precisato che frequentava la curva nerazzurra da diversi anni, e grazie alla sua attitudine a scontrarsi con gli altri gruppi ultras si era conquistato la fiducia dei ragazzi della curva, nonché dello stesso Boiocchi che dopo gli scontri che risalgono al 2019 in occasione di Inter – Napoli, in cui aveva perso la vita Belardinelli, aveva estromesso i componenti del direttivo di allora individuando in Beretta come la nuova figura di riferimento della curva e suo stretto collaboratore nella gestione del merchandising e della vendita dei biglietti.
La morte di Belardinelli e la condanna di Manduca
Il 29 settembre 2021 è stata confermata dalla Corte d’Assise d’appello di Milano la condanna a 4 anni per omicidio stradale per Fabio Manduca, l’ultrà napoletano arrestato nel 2019 per aver travolto e ucciso con il proprio suv il tifoso Belardinelli, morto negli scontri del 26 dicembre 2018 poco lontano dallo stadio di San Siro, prima della partita tra Inter e Napoli. La Procura aveva impugnato puntando, come in primo grado, sull’omicidio volontario, ma la stessa Procura generale aveva chiesto la conferma del verdetto.
Il blitz contro gli ultras
Lunedì gli agenti del Servizio Centrale Operativo della Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, della Squadra Mobile e della S.I.SCO di Milano hanno eseguito decine di misure cautelari e decreti di perquisizione nei confronti di persone indagate a vario titolo per associazione per delinquere, con l’aggravante del metodo mafioso, estorsione, lesioni ed altri gravi reati.
Gli indagati sono quasi tutti riconducibili alle tifoserie ultras di Inter e Milan e i reati connessi al giro d’affari legato al contesto calcistico. Operazione condotta dalle prime ore di ieri da parte della Polizia di Stato e della Guardia di Finanza, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura di Milano.
Oltre all’attività degli agenti della Polizia altre misure sono state eseguite da militari del Servizio Centrale Investigazioni Criminalità Organizzata e del Nucleo Polizia Economico Finanziario della Guardia di Finanza di Milano – G.I.C.O.
I nomi noti fra i detenuti
Tra i destinatari delle 19 misure cautelari, tra carcere e domiciliari, nell’inchiesta di Polizia e Gdf che ha “azzerato i vertici delle curve” di Inter e Milan ci sono Luca Lucci e Renato Bosetti, il primo capo della curva milanista, il secondo neo capo della curva nord interista dopo l’arresto di Andrea Beretta per l’omicidio di Antonio Bellocco.
Entrambi destinatari di ordinanza in carcere, così come Marco Ferdico (curva interista). Ordinanza anche per Beretta, già in carcere per l’omicidio. E per Christian Rosiello, noto come il bodyguard di Fedez perché rimasto coinvolto nel presunto pestaggio ai danni di Cristiano Iovino.