Un cospicuo numero di interdittive antimafia emanate nell’ultimo periodo dalla prefettura di Napoli. Sono quindici i provvedimenti ostativi disposti dall’autorità territoriale di governo dall’inizio del mese di luglio ad oggi. Lo stop è stato imposto ad attività di svariati settori: immobiliare, navale, ecologico, alberghiero, trasporti ed edilizio. Aziende e società le cui sedi legali sono dislocate nel Napoletano, in particolare a Giugliano e a Castellammare di Stabia, e nel capoluogo partenopeo.
Non potranno svolgere la loro attività su tutto il territorio nazionale Acs srl, Dinamic System srl, Delle Rosse Salvatore impresa individuale, Antonio e Rita srls, Edil commercio srl. E ancora: Le Colonne srl, Edil commercio 2 srl, Hotel Giulia srl, Edil Cm Real Estate srl, Furino Ecologica srl, General Work lavori generali Scarl, M.F. Investimenti srl, Parteninvest srl, Safety management service Soc. Cons. Siglabile in S.M.S. Spa, e San Gennaro Immobiliare snc di Furino Michele.
Per l’ufficio antimafia della prefettura, coadiuvata dai rappresentanti del Gruppo interforze (Gia), per queste imprese “sussistono tentativi di infiltrazione mafiosa da parte della criminalità organizzata, tendenti a condizionare le scelte e gli indirizzi ai sensi del Codice antimafia”. Le interdittive antimafia sono provvedimenti di natura amministrativa – che non impattano nella sfera del penale – e vengono emesse dalla prefettura al fine di prevenire ingerenze delle cosche mafiose in specifiche attività. I titolari delle aziende finite nella black list dell’autorità di governo possono presentare ricorso al Tar e al Consiglio di Stato. Il numero delle interdittive è cresciuto sensibilmente nel corso degli ultimi anni.