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giovedì, Aprile 25, 2024
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Non rientra in casa da lavoro, irreperibile il boss Alfredo Sorianiello

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E’ da cinque giorni di fatto irreperibile. Dalla comunità in provincia di Cosenza dove si trovava a causa di un aggravamento della pena avrebbe dovuto recarsi in una casa da lavoro. E invece da allora Alfredo Sorianiello ‘o biond è irreperibile. A confermarlo anche il suo avvocato, Bruno Carafa, raggiunto telefonicamente dalla redazione di Internapoli. Scomparso, svanito nel nulla. Un particolare che non può che preoccupare gli investigatori, profondi conoscitori delle dinamiche dell’area flegrea, che già da tempo registrano tensioni nell’area. E c’è già chi scommette che il boss possa essersi avvicinato alla ‘sua’ Soccavo, zona detta della 99 di via Catone. Qui, secondo le forze dell’ordine, è fiorente un’attività di spaccio messa in campo proprio dal gruppo criminale capeggiato da Sorianiello. A reggere l’organizzazione, come ribadito anche dal neo collaboratore di giustizia Genny Carra, vi sarebbe Giuseppe Mazzaccaro. Quest’ultimo, genero di Sorianiello, avrebbe pieno potere decisionale per quel che concerne la gestione delle attività illecite, con particolare riferimento allo ‘smercio’ di sostanze stupefacenti nelle ‘piazze’ sotto il controllo della cosca al rione Traiano.

Il profilo di Alfredo Sorianiello

Sorianiello scontava una condanna a tre anni e otto mesi. Arrestato nel dicembre 2016 quando, da reggente del clan Grimaldi di Soccavo, bloccato in una comunità a Montenero di Bisaccia in provincia di Campobasso. Con lui in manette il nipote Cesare Mautone e Vincenzo Mennone. A capo di un proprio gruppo attivo nella zona di via Catone vicino al cimitero di Soccavo, Sorianiello, secondo gli inquirenti, avrebbe dato una vera e propria impronta gerarchica al suo clan, con ruoli e mansioni ben definiti. Un gruppo con organizzazione da ‘legioni romane’ che, con l’incarcerazione del suo boss, sarebbe passato nelle mani di suo genero che, stando alle ultime informative, sarebbe uno dei ‘pezzi da novanta’ del narcotraffico su Napoli con stretti agganci a Melito e Scampia. Sorianiello subì nel febbraio del 2014 la morte del figlio Fortunato detto ‘Foffy’. Il giovane era nel salone del barbiere Creative Hair di Seconda Traversa via dell’Epomeo, quasi al confine tra Soccavo e Pianura quando un killer solitario non gli lasciò scampo. Per quel delitto qualche mese fa furono arrestati Carlo Tommaselli, il figlio Filippo Tommaselli, Antonio Megali ed Enrico Calcagno, tutti ritenuti legati al gruppo emergente di Pianura.

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