Una latitanza finanziata dal clan più potente. Da quell’Alleanza di Secondigliano che aveva allungato i suoi tentacoli fino all’area flegrea grazie all’accordo con i ras della zona come Alessandro Giannelli e Massimiliano Esposito. A rivelare il retroscena sulla latitanza del primo Alessandro De Falco, ex uomo di fiducia del clan D’Ausilio e da qualche tempo collaboratore di giustizia. De Falco ha spiegato ai magistrati chi finanziava la latitanza di Giannelli, verbali confluiti nell’ordinanza che un mese fa ha smantellato quel che rimaneva del gruppo di ‘Schwarz’. In uno dei suoi primi verbali De Falco ha dichiarato che:«Durante la latitanza Giannelli si muoveva ad Agnano per andare presso la Masseria Cardone da Maria Licciardi che gli dava il denaro per sopravvivere e da Patrizio Vastarella della Sanità. Sono a conoscenza di questa cosa perché spesso ero io ad accompagnarlo sia alla Masseria che da Patrizio Vastarella. Quando andava alla Masseria entrava in un palazzo, ma saliva solo lui a casa di Maria Licciardi perché faceva entrare solo lui. Non so precisamente cosa si dicevano, ma sono a conoscenza della circostanza che qualsiasi cosa Giannelli decidesse di fare andava da Maria Licciardi a chiedere autorizzazione. La persona di fiducia di Giannelli era Roberto Pinto e a lui Giannelli diceva tutto».
La condanna a morte di De Falco decisa da Giannelli
In un altro verbale De Falco aveva rivelato ai magistrati che sulla sua testa pendeva una condanna a morte decretata dallo stesso Giannelli:«Quando sono uscito dal carcere, precisamente il 15 luglio 2015, fui avvicinato da Roberto Pinto il quale mi disse che Alessandro Giannelli aveva ucciso Rodolfo Zinco e che io per volontà di Giannelli potevo fare la stessa fine perchè Giannelli era convinto che durante la sua carcerazione mi ero preso le piazze di Cavalleggeri e non gli mandassi i soldi in carcere. Il mandante è stato Alessandro Giannelli e vi partecipò anche Genny Carra. Queste notizie le ho apprese da Roberto Pinto». Dichiarazioni che necessitano ovviamente di un ulteriore riscontro ma che potrebbero essere l’incipit di nuovi retroscena.