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venerdì, Aprile 26, 2024
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La magia della musica nell’orrore della guerra in Ucraina: dalla pianista tra le macerie alla violinista nel bunker

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Tra gli orrori della sofferenza e della disperazione, tra le macerie della guerra, costantemente in bilico tra la vita e la morte, la potenza della musica non si affievolisce. Anzi, ancora una volta, diventa simbolo di speranza, resilienza, resistenza. Sempre strumento di unione e mai di divergenze. Assistiamo ogni giorno, grazie ai video diffusi sui social, ad episodi incredibili e commoventi.

Irina e lo straziante addio alla casa sulla note di Schubert

C’è Irina Maniukina, pianista ucraina, che nella desolazione della sua casa bombardata ritrova, miracolosamente intatto, il suo pianoforte. Scosta il telo protettivo, lo ripulisce alla meglio dai detriti e inizia a suonare. Le dita ricamano abilmente uno degli Improvvisi di Schubert e il tempo si ferma. Per un attimo sembra che la sua immagine si sovrapponga perfettamente a quella di Adrien Brody, nella celebre – e altrettanto triste – scena del film “Il pianista“. Ma solo per un attimo. Perchè la musica di Irina, sta volta, viaggia libera attraverso le finestre rotte e le pareti crollate di quella che un tempo era casa sua. Non ci sono attori, nè scenografie realistiche. Solo la concreta e straziante distruzione della guerra. Pochi attimi ancora, poi Irina e sua figlia abbandonano la casa e la loro vita per mettersi in salvo.

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La violinista che ha unito una comunità con la sua musica

Poi c’è Vera Lytovchenk, violinista professionista di Kharkiv. Costretta a lasciare il suo teatro per rifugiarsi in un bunker, Vera ha suonato per tutte le persone che avevano cercato riparo nello stesso seminterrato. Permettendo alla musica di diventare strumento di consolazione. “È stato molto difficile suonare e pensare a qualcosa che non fosse la guerra. Ma ho deciso che dovevo fare qualcosa. Ora – ha aggiunto – siamo diventati una famiglia in questa cantina e quando ho suonato tutti hanno pianto. Ci siamo dimenticati della guerra per alcuni istanti e abbiamo pensato a qualcos’altro“.

La musica oltre ogni confine

E ancora: la cantante folk Khrystyna Soloviy che ha reso “Bella ciao” l’inno della resistenza ucraina, riadattandone il testo al contesto dell’attuale conflitto. Addirittura, ha fatto il giro del mondo, il video di una bimba di 5 anni. La piccola, in un rifugio antiaereo, canta con fierezza la colonna sonora del cartone animato Frozen – Let it go – nella versione ucraina. A conferma del fatto che la musica non ha limiti d’età, di cultura, nè confini territoriali.

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